Chieti. La Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus esprime la sua soddisfazione per le parole pronunciate oggi in conferenza stampa dal Prefetto di Chieti Giacomo Barbato che ha chiarito in maniera cristallina l’inadeguatezza del luogo scelto dall’organizzazione per la tappa di Vasto del Jova Beach Party.
L’associazione, nell’esposto del 24 giugno scorso, inviato anche al prefetto e a molti altri enti, aveva sollevato dubbi anche sull’aspetto della sicurezza strettamente connesso a tematiche ambientali. Aveva fatto notare che la spiaggia in questione era stata descritta dagli organizzatori come priva di ostacoli e di vegetazione.
“Invece c’era un corso d’acqua”, si legge nella nota, “come abbiamo potuto facilmente dimostrare inviando le foto di Fosso Marino, che è riportato anche nella mappa ufficiale del reticolo idrografico del Ministero dell’Ambiente. Nell’esposto avevamo scritto, sollevando anche una miriade di altre criticità, “ma non viene citato un corso d’acqua nonostante le implicazioni per la sicurezza e la concreta disponibilità delle aree.” dilungandoci poi sulla questione con tanto di foto, mappe e planimetrie”.
“Un fatto che strideva non solo con la realtà”, precisa, “ma anche con l’operazione portata avanti in contemporanea dal Comune di Vasto, che era riuscito incredibilmente ad ottenere dalla Regione Abruzzo ben 80mila euro di fondi pubblici per tombare il fosso, proprio per consentire il Jova Beach Party e nonostante un piano spiaggia comunale che imponeva l’esatto opposto, la rinaturalizzazione del fosso”.
“Purtroppo in questa triste vicenda”, conclude, “abbiamo dovuto ascoltare in programmi nazionali anche il dileggio da parte di uomini di spettacolo di fama nei confronti delle azioni di protezione della biodiversità portate avanti molto spesso da volontari al posto degli organi dello Stato ad essi teoricamente deputati, come se non fosse giusto tutelare il patrimonio naturalistico e paesaggistico nazionale formalmente protetto da direttive comunitarie e leggi statali”.