L’Aquila. “Un ritorno di immagine ed economico straordinario per la città”: 3.250 persone tra atleti, staff ed accompagnatori da tutt’Italia, “una grandissima partecipazione di cittadini e giovani aquilani” che hanno portato a oltre 4mila le presenze complessive.
È il bilancio dei Campionati nazionali universitari (Cnu), iniziati il 17 maggio scorso e terminati domenica scorsa, i primi con la partecipazione di paratleti, tracciato da Francesco Bizzarri, docente dell’Università dell’Aquila, presidente del Centro universitario sportivo (Cus) del capoluogo abruzzese e responsabile dell’organizzazione dell’evento. In una conferenza stampa nella sede della Fondazione Carispaq oggi all’Aquila, il docente ha parlato
con soddisfazione di numeri importanti: l’organizzazione è stata assicurata da un centinaio di persone, tra studenti universitari e staff nazionale, con l’impiego di 40 addetti alla sicurezza e 19 ambulanze con tre unità a bordo.
L’evento, organizzato dallo stesso Cus, insieme al Cusi nazionale, inserito proprio tra le manifestazioni per il decennale del sisma del 6 aprile 2009, ha animato la città con la comunità che ha condiviso momenti importanti con gli atleti. Dieci giorni tra sport, incontri all’insegna dell’inclusione sociale, convegni e “feste spontanee nate nel centro storico”, la manifestazione sportiva, seconda per importanza a livello nazionale, “ha superato i numeri della scorsa edizione di Campobasso”, ha precisato Bizzarri.
Tante anche le discipline che hanno visto scendere in campo giovani atleti, campioni di livello nazionale ed internazionale: pugilato, taekwondo, judo, karate, pallavolo maschile e femminile, tennis, calcio a 5 maschile, rugby a 7, scherma, tiro a segno, calcio a 11, pallacanestro, atletica, golf, lotta e tiro al volo.
Ci sono stati anche momenti commoventi, come la premiazione del Cus Camerino, vincitore del torneo di Calcio a cinque, affidata a Sandro Murador, fratello dell’ex vice presidente del Cus L’Aquila, Franco, dipendente della Regione Abruzzo scomparso due anni fa, “grande amante del Calcio, che ha avuto il merito di aver portato per la prima volta il Calcio a cinque aquilano in serie B”. “In occasione dei Campionati, che Franco aveva voluto insieme a me già tre anni fa, ho ritenuto giusto che a premiare i vincitori di questa disciplina fosse suo fratello”, ha proseguito Bizzarri.
Ma il presidente del Cus nel bilancio ha citato anche “le difficoltà” nel rapporto con alcune istituzioni: “Ci sono state discussioni con l’ormai ex comandante dei Vigili del fuoco e con il Prefetto dell’Aquila. A pochi giorni dall’inizio dell’evento lo stadio Tommaso Fattori è stato dichiarato inagibile. Un problema che abbiamo risolto utilizzando la struttura che si trova negli impianti sportivi di Centi Colella, ma sicuramente bisogna rilevare un’anomalia. Il 7 aprile le Belve Neroverdi hanno giocato al Fattori, dopo un mese è inagibile? Prima nessuno aveva notato le criticità?”.
Su quanto accaduto, inoltre, Bizzarri ha annunciato la volontà di presentare un dossier al vice premier e ministro degli Interni, Matteo Salvini, ma in ogni caso “ci tuteleremo anche per vie legali”.
Bizzarri, che il 30 aprile scorso era uscito da una riunione con i Vigili del fuoco “sbattendo la porta”, ha voluto precisare, al termine della manifestazione, quanto accaduto: “Quando ho chiesto al comandante come poter risolvere le questioni che stavano emergendo mi sono sentito rispondere ‘Non è un mio problema’; questa frase mi ha colpito particolarmente e ho preferito alzarmi e andare via. Non posso stare fermo mentre si sputa sulla mia città”, ha sottolineato ancora. “Per fortuna è andato tutto bene e i Campionati sono stati un successo sotto ogni punto di vista, sportivo, di aggregazione e in termini di ritorno per la città, ma ritengo che dopo aver avvertito, carte
alla mano, tutti gli organi competenti con 10 mesi di anticipo, non ci si possa sentir dire, a tre giorni dall’evento, con tutti gli alberghi prenotati, ‘non è compito mio’ da chi dovrebbe sostenere e aiutare in modo attivo questa città”, ha aggiunto Bizzari.
Tra i problemi sorti, ha raccontato ancora il presidente del Cus, anche “diverse prescrizioni, come per esempio l’interdizione delle gare al pubblico in alcune strutture e una denuncia arrivata per gli spogliatoi in legno all’interno del ‘Palasandolo’ che per le autorità ‘andrebbero rimossi’, si tratta di una donazione fatta a L’Aquila dopo il sisma dalla Regione Lazio, del valore di 112 mila euro. In sostanza ci viene chiesto di buttare soldi pubblici e mi oppongo a questa ipotesi, piuttosto si trovi un’altra soluzione”, ha concluso.