L’Aquila. Le proposte dell’opposizione di centrosinistra miravano a definire una posizione di forza dell’istituzione regionale, ma la maggioranza di centrodestra ha scelto di non assumersi alcuna responsabilità, mentre il gruppo dei 5Stelle ha sostenuto che va tutto bene perché “ci pensa Toninelli”.
Il documento dell’opposizione, che ha manifestato la massima disponibilità a giungere ad una soluzione unitaria, chiedeva infatti che fosse la Regione a coordinare le attività e gli interventi da assumere con urgenza per garantire la sicurezza dell’acqua, della salute, dell’ambiente, dei trasporti, della ricerca scientifica, e che si proponesse al Governo di nominare Commissario straordinario per l’esecuzione degli interventi il Presidente della Giunta.
Un’occasione persa per presentarsi forte di una posizione unitaria al confronto con il Governo per affrontare il finanziamento e la rapida realizzazione degli interventi necessari per la messa in sicurezza dell’acquifero. La scongiurata chiusura del traforo, che non doveva e non poteva comunque essere disposta, non è certo risolutiva di un’emergenza la cui soluzione richiederà molte risorse e un impegno costante di tutte le istituzioni coinvolte.
L’importante lavoro svolto nei due anni scorsi dal Vicepresidente Lolli, riconosciuto anche dalla maggioranza, e che ha consentito di far emergere le criticità del sistema Gran Sasso, va proseguito con il metodo e l’impostazione che avevano finalmente consentito di individuare, con il concorso della Commissione Tecnica e la partecipazione di tutte le istituzioni coinvolte, le soluzioni che dovranno essere attuate, oltre che di aprire un percorso di trasparenza e partecipazione nei confronti dei cittadini e delle associazioni.
La maggioranza ha scelto di affidarsi invece alle sole decisioni di Roma e alla nomina di un Commissario dai poteri indefiniti, nonostante la precedente gestione commissariale non abbia risolto i problemi e sia stata caratterizzata da molte opacità.
Molti timori suscita anche il passaggio del documento approvato dalla maggioranza dove si richiedono deroghe alla normativa di tutela ambientale, senza precisare i limiti e il contesto di azione di un Commissario di cui pure si sollecita la nomina.