L’Aquila – Diventa virale sul web la necrologia in cui si annuncia la scomparsa del traforo del Gransasso d’Italia. E dunque l’indignazione cresce con l’avvicinarsi della fatidica data della mezzanotte del 19 maggio 2019. Un giorno che entra a pieno titolo nella storia, quella negativa, orribile che riguarda la terra d’Abruzzo già tanto colpita da disgrazie causate dalla violenza della natura. Questa volta però il colpo viene inferto dall’uomo, dalla burocrazia, dal pressappochismo e chi più me ha ne metta che riportano la regressione pura nel 2019. Tempi di evoluzione e che però diventano involuzione, ritorno al passato, anteguerra. La chiusura del Traforo riporta indietro dunque con il transito obbligatorio nel Valico delle Capannelle. I danni per l’economia di molte zone saranno ingenti, preoccupazione per il litorale teramano, finora raggiungibile in poco più di un’ora e mezza da Roma est. Per evitare il Valico, che sarà trafficatissimo e a passo d’uomo, gravato inoltre nei mesi invernali dalla neve e dal gelo, si dovrà percorrere la A25, e passare per Pescara. Un aumento di molti chilometri, maggiori distanze, incremento del traffico sull’asse attrezzato. Insomma un casino. E quindi contro il provvedimento di chiusura gira il necrologio che ne annuncia l’imminente scomparsa.