L’Aquila. “Contro la chiusura del traforo del Gran Sasso devono intervenire il presidente della Regione Abruzzo Marsilio e il Governo nazionale. Questa decisione sta passando in sordina: è una follia e questa decisione si tradurrà in una sciagura per l’economia del territorio che, dal 19 maggio prossimo, si vedrà chiudere il collegamento, in entrambi i sensi di marcia, tra il Tirreno e l’Adriatico. E’ una decisione scellerata che colpirà l’Abruzzo ma anche le altre regioni come Marche e Molise”. E’ il duro j’accuse lanciato da Lorenzo Cesa, segretario nazionale UDC, candidato nel collegio Sud per la lista ‘Forza Italia – Per cambiare l’Europa’, alle prossime elezioni europee del 26 maggio, che nel pomeriggio si è recato a Tagliacozzo per un incontro elettorale.
“Bisogna intervenire sulle cause del problema”, chiarisce Cesa, “se c’è un problema di inquinamento ambientale delle falde acquifere è indispensabile trovare una soluzione intervenendo sui laboratori dell’Istituto di fisica nucleare del Gran Sasso per salvaguardare l’ambiente e il territorio”.
“Ma chiudere il Traforo”, conclude Cesa, “equivale a non risolvere il problema ma a rimandarlo. Servono interventi urgenti e, dunque, non più rinviabili per la messa in sicurezza dei laboratori e scongiurare il rischio di contaminazione ambientale della falda sotterranea che rifornisce 700.000 abruzzesi. Non serve un commissario. Servono soluzioni concrete e fattibili”, è il monito di Cesa che, in questi giorni, è impegnato in un tour elettorale tra Abruzzo e Puglia.