L’Aquila. Si è tenuto oggi a L’Aquila l’evento organizzato dalla Fondazione Carispaq da titolo “L’Acri e le Fondazioni di origine bancaria al fianco delle popolazioni colpite dal sisma” nel corso del quale è stato tracciato il bilancio degli interventi realizzati a favore delle popolazioni colpite dal sisma del 2009, grazie al generoso contributo di oltre 6 milioni di euro delle fondazioni di origine bancaria italiane, per il tramite dell’Associazione di Fondazioni Bancarie e Casse di Risparmio S.p.a. (Acri).
L’incontro, che ha visto la partecipazione del Presidente dell’Acri, Giuseppe Guzzetti, del Presidente della Fondazione Carispaq, Marco Fanfani, e del Presidente dell’Assemblea dei Soci, Fabrizio Politi, è stata l’occasione anche per una riflessione sul ruolo delle fondazioni di origine bancaria a favore dello sviluppo socio-economico dei territori. L’azione di sistema promossa dall’Acri è stata indirizzata verso importanti obiettivi: dalla tutela del patrimonio culturale con il restauro di monumenti identitari per la comunità ad interventi volti a favorire la ripresa delle attività economiche e del sistema dell’alta formazione, dal sostegno alle istituzioni culturali all’aiuto alle realtà sportive dilettantistiche del territorio aquilano, nell’ottica di favorire la ricucitura del tessuto sociale ed i momenti di aggregazione.
Durante l’incontro il Presidente di Acri Giuseppe Guzzetti ha ricordato la nascita dell’intervento delle fondazioni di origine bancaria per L’Aquila “Ci attivammo subito – spiega il presidente Guzzetti – per far sentire la vicinanza del nostro sistema alla popolazione aquilana colpita da una tragedia così profonda. Fu raccolta un’importante somma che nei mesi e negli anni successivi fu destinata ad una serie di interventi che andassero a sostenere la cultura, l’economia, il sociale. Fu deciso però che le scelte di destinazione di quella donazione dovessero arrivare dalla Fondazione del territorio, ed in questo caso la Fondazione Carispaq, che più di ogni altra conosceva la situazione. Certo quelle scelte sono state poi condivise con l’Acri e il nostro sistema; ma mi piace sottolineare che le decisioni prese arrivarono dal territorio e andarono, come oggi, abbiamo potuto constatare, nella direzione di dare l’avvio alla rinascita”. Una modalità, questa utilizzata all’indomani del terremoto dell’Aquila, che ha costituito un modello di intervento del sistema delle fondazioni bancarie italiane che hanno costituito un Fondo per le emergenze pronto a supportare i territori che si sono trovati a fronteggiare situazioni simili negli anni successivi.
L’intervento di solidarietà per le popolazioni colpite dal sisma del 6 aprile 2009, formalizzato con la sottoscrizione del protocollo d’intesa avvenuta il 13 gennaio 2010, si poneva l’obiettivo di favorire la rinascita socioeconomica di un territorio. Oggi quegli intenti sono diventati realtà. Dalla prima messa in sicurezza della basilica di Santa Maria di Collemaggio, al sostegno alle Istituzioni culturali più importanti e, successivamente, a quelle più piccole e meno strutturate oltre alle associazioni sportive dilettantistiche, fino al contributo per sostenere il completamento della Casa del Volontariato. A questi interventi si sono aggiunti il recupero e riapertura di Porta Napoli, il restauro della
chiesa di Madonna Fore e del soffitto ligneo della Basilica di San Bernardino. Altro importante progetto in corso di realizzazione grazie al sostegno delle fondazioni di origine bancaria è la riqualificazione urbana del Parco del Castello Cinquecentesco e l’imminente avvio dei lavori di restauro del Torrione dell’Aquila.
Naturalmente non è mancato il sostegno al sistema economico delle piccole e medie imprese aiutate nella ripresa delle loro attività attraverso la costituzione di un fondo di garanzia per favorire l’accesso al credito, insieme al sistema Confidi; questa azione ha consentito di erogare più di sei milioni di euro a commercianti ed artigiani del cratere sismico. Non è mancato, infine, il supporto al sistema dell’alta formazione e, in particolare, all’Università degli Studi dell’Aquila. “In questi anni – ha concluso il Presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani – sono
stati tanti i progetti realizzati e tante le iniziative organizzate per far ripartire il tessuto socio economico del nostro territorio. Inoltre, nel mese di settembre scorso siamo tornati nella nostra sede a Palazzo dei Combattenti, un rientro in centro storico che è simbolo sia del processo di ricostruzione post sisma, al quale la Fondazione partecipa attivamente, sia del necessario legame che si è inteso istaurato con il tessuto sociale. In questo senso, la
Fondazione Carispaq continua ad essere vicina alle esigenze della comunità sostenendo le idee e i progetti per lo sviluppo futuro del nostra territorio”.