L’Aquila. Prevenzione e contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo (azzardopatia): questo l’obiettivo del Piano GAP di ANCI Abruzzo e Regione Abruzzo. Una problematica grave e sempre più diffusa, che coinvolge spesso anche i minorenni.
“In Abruzzo è in corso una indagine CNR finanziata dal piano GAP” dichiara il Presidente ANCI Abruzzo Luciano Lapenna. “Abbiamo presentato un quadro dettagliato, Comune per Comune, e aggiornato della situazione; un approfondimento sui minori attraverso lo studio CASOS realizzato in 24 Istituti scolastici della nostra Regione; e le prime indicazioni operative su strumenti amministrativi che possono essere messi in campo ricorrendo alle esperienze della Toscana di buone prassi”.
“La diffusione del fenomeno dell’azzardopatia è monitorata dall’ultima indagine Ipsad, in cui risulta che il 43 per cento della popolazione di 15-64 anni, che corrisponde a quasi 17 milioni di persone, ha giocato almeno una volta somme di denaro: questo ci dà una chiara idea della popolarità del gioco d’azzardo” spiega Lapenna. “Negli ultimi 20 anni, infatti, le nuove tipologie di gioco e le modalità di accesso si sono moltiplicate e diversificate trasformando di fatto la disponibilità, l’accessibilità e il panorama del gioco d’azzardo. Infatti, il gioco d’azzardo coinvolge oggi quote sempre più ampie di persone, compresi i minorenni. Secondo lo studio Espad sono circa un milione gli studenti che riferiscono di aver giocato somme di denaro almeno una volta negli ultimi 12 mesi”.
“Nel 2017 il volume complessivo di gioco legale in Abruzzo è stato di 2,7 miliardi di euro, corrispondenti al 3% dell’ammontare complessivamente giocato in Italia (101,7 miliardi)” prosegue Lapenna. “Il dato fa riferimento sia al gioco distribuito su rete fisica (quasi 2 miliardi di euro, corrispondenti al 73% del volume totale) sia a quello distribuito su rete telematica, definito anche gioco online (724 milioni di euro, corrispondenti al 27% del volume totale). Nel 2017, in media ogni residente in Abruzzo ha giocato 2.035 euro, un dato più alto rispetto a quello nazionale (1.678 euro)”.
Nell’ambito del Piano Regionale sul Gioco d’Azzardo, la Regione Abruzzo ha affidato alla Sezione di Epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IFC-CNR) la realizzazione di uno studio conoscitivo sul gioco d’azzardo tra gli studenti degli Istituti Scolastici secondari di secondo grado abruzzesi, denominato “CASOS – Consumi d’Azzardo: Studio Osservazionale fra gli Studenti. Lo studio ha coinvolto un campione rappresentativo di 24 scuole superiori del territorio regionale, per un totale di 2100 studenti di 15-19 anni. Lo scopo è acquisire informazioni sulle conoscenze e opinioni, sulla disponibilità e accessibilità al gioco, sulla diffusione e sulle caratteristiche del gioco d’azzardo praticato (tipi di giochi, frequenze, contesti di gioco, accessibilità, etc) sia online, sia presso luoghi fisici (cosiddetto gioco on-site).
Il 49% degli studenti abruzzesi ha giocato almeno una volta nella vita e il 47% lo ha fatto nell’ultimo anno, con percentuali che risultano più elevate tra i maschi e che aumentano con l’età. Il 44% dei minorenni ha giocato d’azzardo nell’anno, contro il 50% dei maggiorenni. Le prevalenze regionali risultano superiori a quelle rilevate a livello nazionale: in Italia gli studenti che hanno giovato almeno una volta nella vita rappresentano il 43% della popolazione studentesca, quota che raggiunge il 40% quando si fa riferimento al gioco durante l’anno 2018.