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Bimbi costretti ad ingoiare cibo e maltrattati, assessore: vicenda grave disponibili a trasferire

Redazione Centrale di Redazione Centrale
21 Novembre 2014
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L’Aquila. Urla, rimproveri, punizioni, frasi offensive, strattonamenti nei confronti di bambini da 0 a 3 anni, costretti ad ingoiare cibo e lasciati soli per ore sui seggioloni, incustoditi e senza ricambio dei pannolini. Con l’accusa di maltrattamenti in danno di minori tre maestre di un asilo nido dell’Aquila, struttura privata convenzionata con il Comune, sono state sospese dall’esercizio della professione: le misure cautelari sono state eseguite ieri sera dalla Polizia. Le indagini condotte nel periodo compreso tra il 21 luglio ed il 9 agosto 2014 e dal 25 agosto ed il 5 settembre di quest’anno, hanno evidenziato, attraverso intercettazioni ambientali audio-video, 33 comportamenti ritenuti forme di maltrattamento.  Secondo l’accusa le educatrici avrebbero punito i bambini mettendoli all’angolo o con il seggiolone rivolto verso il muro o ancora lasciandoli da soli in una stanza; in due casi, si è visto forzare i bambini nell’alimentazione, costringendoli ad ingoiare, loro malgrado, il cibo. Le indagini sono state innescate dalla denuncia di due educatrici tirocinanti, poi andate volontariamente subito via dall’asilo, e sono coordinate dal procuratore Fausto Cardella e dirette dal pm David Mancini. La perizia tecnica richiesta dal pm prodotta da una Foto asilo nido con bimbipsicoterapeuta esperta in psicologia e giurisdizione minorile ed in abusi e maltrattamenti, ha evidenziato “comportamenti ascritti alle educatrici, in relazione soprattutto alla funzione importantissima che un asilo nido deve svolgere per favorire un armonico sviluppo cognitivo e comunicativo del bambino attraverso le corrette stimolazioni sensoriali, motorie ed affettive, che deve acquisire”. “Stiamo contattando i genitori dei quattro bambini cui paghiamo le rette all’asilo, che è rimasto in funzione. Se vorranno, potranno scegliere un altro asilo, il Comune dell’Aquila provvederà a sistemarli altrove”. Così l’assessore comunale alle Politiche sociali, Emanuela Di Giovambattista, che ha definito “grave” la vicenda relativa all’operazione della polizia del capoluogo che ha portato alla sospensione dal lavoro di tre educatrici in un asilo nido convenzionato con il Comune, finite nei guai per maltrattamenti su bambini. L’assessore, appresa la notizia dell’inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila dai giornali, ha fatto un sopralluogo nella struttura, ha spiegato che i controlli sulle strutture pubbliche e private “li facciamo regolarmente, non avevamo mai ricevuto segnalazioni di violenze sui bambini”.  “L’unica comunicazione che abbiamo ricevuto – ha proseguito Di Giovambattista – ci è stata inviata dalla polizia dell’Aquila a metà giornata. Questa mattina, però, una volta appresa la notizia, mi sono recata all’asilo nido con la dirigente comunale Dania Aniceti e con la funzionaria responsabile del Diritto allo studio Marina Vignini. È la prima volta che ci troviamo in questa situazione, si tratta di una vicenda grave e al tempo stesso molto delicata, quindi ogni passo deve essere ponderato”. “La struttura è funzionante – ha detto ancora l’assessore – le maestre non coinvolte nella vicenda continuano a lavorare. Abbiamo anche avuto un colloquio con la coordinatrice del nido, ora però vogliamo capire se i genitori dei quattro bambini cui garantiamo l’asilo abbiano intenzione di spostare i piccoli in altre strutture. Gli altri genitori, ovviamente, possono decidere di fare lo stesso. La Di Giovambattista ha precisato infine che il periodo ‘interessato’ nella vicenda è quello estivo, quando cioè il Comune dell’Aquila non applica le convenzioni con gli asili”.

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