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L’Aquila, una città italiana: Sky dedica uno speciale di 2 ore a 10 anni dal sisma che colpì l’Abruzzo

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
1 Aprile 2019
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L’Aquila. Il 6 aprile sarà il decimo anniversario del terremoto che colpì l’Aquila e alcuni paesi della sua provincia. In quest’occasione il 6 aprile, alle 21, arriva lo speciale di due ore “L’Aquila. Una città italiana su History”, in esclusiva su Sky al canale 407 e su Crime+Investigation al canale 119 di Sky.

“Questo documentario è una diga contro la dimenticanza”, spiega Giacomo Del Buono, “dopo un terremoto rinascere è un dovere morale, tanto quanto non mollare la presa dei fatti nemmeno dopo dieci anni, nemmeno la prossima volta” . “L’Aquila. Una città italiana” si apre con il racconto della tensione dei giorni e delle ore precedenti al sisma delle ore 3.32. Da quel momento in poi si intrecciano le storie dei protagonisti: Tiziana, che in quella notte perse due figlie; Luigi, che da Rimini si reca nella città abruzzese dove la figlia è rimasta sepolta dalle macerie; Roberto, ex guardia forestale, chiamato per prestare soccorso alla popolazione; Vincenzo, medico chirurgo, impotente davanti ad una catastrofe del genere; Antonietta, che perde il nipote, vittima del crollo della Casa dello Studente, la numerosa famiglia dei Fidanza.

Nonostante la devastazione, la vita continuò e il post terremoto mise davanti agli abitanti dell’Aquila mille difficoltà e sfide. Il documentario si sofferma sulle iniziative prese dal Governo: la creazione delle tendopoli e la realizzazione delle “New Town”. Sempre attraverso le testimonianze dei protagonisti, il documentario affronta poi la questione dell’arduo processo di ricostruzione della città e si concentra sulle indagini e i conseguenti processi che hanno messo un punto sulle responsabilità penali dei crolli. Tiziana riesce a farsi forza e a convertire la disperazione in attivismo per la comunità; Francesco non perde occasione di trasformare la sua passione in un momento condivisione, realizzando una piccola arena dove proiettare le sue pellicole cinematografiche; i fratelli Fidanza, dopo la perdita dell’attività trentennale, riescono a risollevarsi economicamente, mettendo in piedi una ditta di traslochi.

Alla fine, una nota di speranza: attraverso la testimonianza di Roberto Aloisio, fisico del Gssi – Gran Sasso Science Institute-, si intravede il presente e il futuro dell’Aquila come polo scientifico all’avanguardia.

Da un’idea di Martina Veltroni, che è anche produttrice esecutiva, il documentario vede come autore Carlo Altinier, mentre il regista è Giacomo Del Buono e il curatore è Alessandro Garramone. “L’Aquila. Una città italiana” è una produzione Fremantlemedia Italia e A+E Networks Italia.

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