Pescara. Autovelox impietosamente scatenato su Corso Vittorio Emanuele, una delle arterie stradali più importanti di Pescara, cuore pulsante del commercio e dello struscio.
Diversi cittadini mettono in guardia su una presenza alquanto inquietante per i portafogli, ben celata e, perciò, non messa a fuoco dagli automobilisti che vi sono incoscientemente e inconsciamente incappati: lo spauracchio dell’autovelox che ha mietuto vittime sacrificali tra le quali figura persino il sindaco Marco Alessandrini che evidentemente si è lasciato prendere… il piede (e non la mano) dall’acceleratore.
Superati i 50 km/h, infatti, scatta la fotografia che immortala le targhe, incubo dei guidatori meno accorti e attenti: e sono circa 60 euro di contravvenzione che alleggeriscono le tasche.
Da quando l’opinione pubblica è venuta a conoscenza dell’infido sistema di controllo della velocità, i tanti commercianti di Corso Vittorio hanno deciso di abbassare, in segno di vibrante protesta, le saracinesche dei loro negozi, dichiarando che, dopo il balletto sui sensi di marcia consentiti o meno e l’apertura o la chiusura al traffico veicolare, ci mancava l’autovelox a rallentare, o addirittura ostacolare, le vendite. Insomma, un 1° aprile da dimenticare per i tanti automobilisti pescaresi.