Con ordinanza cautelare del 27 marzo il Tar del Lazio ha sospeso il provvedimento con il quale il Mise aveva escluso l’emittente locale Abruzzo TV dai contributi per l’emittenza televisiva. Lo rendono noto gli avvocati Massimo Romano, Giuseppe Ruta e Margherita Zezza di Campobasso.
L’emittente si era vista estromessa dalla graduatoria delle Tv destinatarie dei contributi poiché il Ministero aveva ritenuto di non dover considerare ai fini del numero minimo di dipendenti previsto dal Dpr 146/17 uno dei giornalisti per il solo fatto di essere anche socio ed amministratore della società. “Non solo, nonostante il Dpr faccia esplicito ed esclusivo riferimento, ai fini della percezione del contributo, al numero dei dipendenti occupati alla data di presentazione della domanda – spiegano i legali – secondo il Ministero alcune assunzioni effettuate dalla società sarebbero state fittizie poiché troppo brevi”.
Il Tar Lazio è stato di contrario avviso ed ha ritenuto che “il ricorso si presenta assistito da apprezzabili profili di fumus boni iuris”. Due i profili attenzionati nell’ordinanza e che ora il Ministero ha l’obbligo di riesaminare. Si tratta della “omessa valutazione delle vicende che nel corso del 2017 hanno interessato l’organo di amministrazione della società ricorrente” e della “assenza, nelle previsioni disciplinanti la specifica procedura in esame, di riferimenti al requisito dell”impiego strutturale’ di dipendenti e giornalisti”. Secondo il Tar, infatti, occorre “tener conto ex anche dei dipendenti assunti a tempo determinato”. “La pronuncia – osservano i legali – lascia ben pochi margini al Ministero cui non resta che prendere atto di quanto statuito dal Tar riammettendo la società Abruzzo TV nella graduatoria delle emittenti televisive destinatarie dei finanziamenti pubblici”.