L’Aquila. E’ stata ritenuta ricevibile la petizione presentata dall’aquilano Giulio Petrilli il 7 dicembre 2018 alla presidente della Commissione europea sulle petizioni, l’europarlamentare svedese Cecilia Wikstrom, sulla modifica della norma dell’ordinamento giudiziario italiano inerente il risarcimento per ingiusta detenzione. Lo comunica con una nota lo stesso Petrilli che ha scontato sei anni di carcere, prima dell’assoluzione della Cassazione dall’accusa di essere tra gli organizzatori della banda armata ‘Prima Linea’ “per presunte cattive frequentazioni da me avute”.
“Questo significa un primo importante riconoscimento alla battaglia sul diritto al risarcimento per tutti gli assolti”, ha spiegato Petrilli, “nella petizione ho raccontato tutta la mia storia, un’assoluzione dopo sei anni di carcere e poi non aver avuto il risarcimento per ingiusta detenzione. I giudici hanno motivato questo per le presunte cattive frequentazioni da me avute! La ricevibilità della petizione ha già il significato di aver posto un tema che la Commissione europea ritiene importante e logico!”. Secondo Petrilli, “molte petizioni vengono considerate irricevibili. Ora confido nel prosieguo con la presa di posizione del Parlamento europeo che riconosca la giustezza della mia battaglia. Ma già la risposta di oggi mi riempie di gioia in quanto dà soddisfazione ai tanti anni di iniziative e impegni per far emergere la necessità di garantire il diritto al risarcimento a tutti coloro che sono stati assolti” conclude.