L’Aquila. Si è inaugurata questa mattina alle 10.30 l’undicesima legislatura del consiglio regionale d’Abruzzo. Via dunque alla nuova “era” targata Marsilio, arrivato nell’aula “Sandro Spagnoli” dell’Emiciclo con la sua squadra regionale.
Nel primo consiglio di insediamento Lorenzo Sospiri è stato eletto nuovo presidente dell’assise regionale. 44 anni, esponente di Forza Italia, è stato eletto nella seduta solenne di esordio dell’undicesima consiliatura, con 26 voti dei 31 consiglieri presenti, 5 le schede bianche. Nato a Pescara il 20 marzo 1975, eletto nella circoscrizione di Pescara nella lista di Forza Italia, è alla terza esperienza sui banchi dell’Emiciclo dopo le elezioni ottenute nel
2008 e nel 2014. Nella passata legislatura ha ricoperto il ruolo di Capogruppo di Forza Italia.
Da sempre attivo nell’attività politica, già segretario regionale del movimento giovanile Alleanza Nazionale Azione Giovani, nel 2008 è stato eletto Consigliere Comunale nella città di Pescara nelle fila della lista del Pdl dove ha fatto parte delle Commissioni consiliari Lavori Pubblici, Vigilanza e Garanzia, Sociale. Nel maggio 2009 è stato rieletto Consigliere sempre al Comune di Pescara, risultando il più votato di tutta la città. Sospiri ha maturato un’esperienza di Consigliere provinciale di Pescara tra il 2004 e il 2006. Prima di Sospiri altri pescaresi avevano ricoperto la carica di Presidente dell’Assemblea legislativa abruzzese: Giustino De Cecco (1970), Gaetano Novello (1985/1988), Vincenzo Del Colle (1990/1992), Gianni Melilla (1995/1997), Marino Roselli (2005/2009) e Nazario Pagano (2009/2014).
Nella giornata odierna il consiglio regionale ha eletto anche i vicepresidenti dell’undicesima legislatura abruzzese: si tratta infatti di Domenico Pettinari, del Movimento 5 Stelle e Roberto Santangelo, di Azione Politica. Il pentastellato ha raccolto 13 voti, Santangelo 17.
Soddisfatta la capogruppo del M5S Sara Marcozzi. “Sono orgogliosa e fiera di te Domenico Pettinari”, ha affermato la Marcozzi, “non potevamo auspicare ad una figura migliore per l’importante e delicato ruolo che ti è stato assegnato, vice presidente del Consiglio Regionale. So che svolgerai questo compito con la professionalità, la serietà e l’impegno che da sempre ti contraddistinguono.
L’Assemblea ha eletto anche i segretari dell’ufficio di Presidenza: si tratta di Dino Pepe (Pd) e Sabrina
Bocchino (Lega). Pepe ha raccolto 9 voti, la Bocchino 18. Il neo presidente Marsilio, a termine delle votazioni, ha poi presentato la squadra di assessori, ai quali, nel dettaglio, ho affidato le seguenti deleghe: Emanuele Imprudente: Agricoltura, Caccia e Pesca – Parchi e Riserve Naturali, Sistema Idrico, Ambiente; Piero Fioretti: Lavoro, Formazione Professionale, Istruzione, Ricerca e Università, Politiche Sociali, Enti Locali e Polizia Locale; Nicola Campitelli: Urbanistica e Territorio, Demanio Marittimo, Paesaggi, Energia, Rifiuti; Nicoletta Verì: Salute, Famiglia e Pari Opportunità; Guido Quintino Liris: Bilancio, Aree Interne e del Cratere, Programmazione Restart, Sport Impiantistica Sportiva, Ragioneria, Patrimonio, Erp, Informatica, Sistemi Territoriali della Conoscenza, Personale, Controllo di Gestione, Enti Strumentali e Società partecipate; Mauro Febbo: Attività Produttive (Industria, Commercio e Artigianato), Turismo, Beni e Attività Culturali e di Spettacolo. Con decreto 18 del 6 marzo ha inoltre decretato di nominare il consigliere regionale Umberto D’Annuntiis quale Sottosegretario alla Presidenza della Giunta Regionale, attribuendogli le seguenti funzioni: Trasporti pubblici locali, Mobilità, Lavori pubblici, Infrastrutture e Difesa del Suolo.
Marsilio, nel suo discorso all’Emiciclo, ha altresì presentato e illustrato il suo programma di governo per la Regione Abruzzo. “Mi limiterò a indicare sinteticamente le linee guida del programma senza scendere troppo nel dettaglio”, ha spiegato Marsilio, “cercando di ricentrare l’immagine dell’Abruzzo rivendicandone, per mezzo di una attenta pianificazione, la vocazione di regione europea, cerniera e luogo di intensi scambi commerciali e culturali tra il Nord ed il Sud, tra l’Ovest e l’Est. Lo faremo impegnandoci a riconquistare centimetro dopo centimetro la distanza che si è creata tra la nostra regione e le altre sul piano economico, sociale e della civile convivenza”
“Oggi con l’insediamento del consiglio regionale e l’inizio della nuova legislatura”, precisa il neo presidente, “auspico l’avvio di una nuova fase, in cui le contrapposizioni pregiudiziali, e finanche le diverse appartenenze politiche, sappiano all’occorrenza fare un passo indietro quando saranno in gioco provvedimenti determinanti per il futuro della nostra regione. Se molto ci divide, ricordiamoci che al contempo molto ci unisce, a partire dal primo obiettivo ineludibile: recuperare la fiducia dei tanti abruzzesi che anche stavolta non sono andati a votare, e la dignità dell’impegno politico, che ha un’unica unità di calcolo: la concretezza”.
“Sono quattro i pilastri su cui intendiamo erigere la nostra idea di Abruzzo”, prosegue Marsilio, “modernizzazione delle infrastrutture, difesa del territorio, valorizzazione dei nostri prodotti e garanzia del benessere delle persone. Rigenerare fiducia nelle potenzialità dell’Abruzzo, stimolare gli operatori economici ad investire, attrarre nuove attività. Saranno determinanti, a tal fine, le misure di sburocratizzazione e snellimento della macchina regionale, che dovrà mettere al centro del proprio operato il soddisfacimento delle esigenze dei cittadini e delle imprese. Gli imprenditori saranno invitati a guardare all’Abruzzo con rinnovata attenzione e incentivati ad investire con specifiche misure di fiscalità di vantaggio, non per inseguirne il consenso – sia chiaro – ma nel comune interesse di creare ricchezza e nuovi posti di lavori”.
“Un terzo dei nostri giovani, orgoglio della nostra terra, è costretto ogni anno a lasciare l’Abruzzo. Dai dati dello Svimez, in 15 anni sono 200mila i giovani laureati che abbiamo regalato al nord, 30 miliardi di capitale umano che perdiamo, 2 miliardi l’anno, una fuga di talenti che cercheremo di frenare subito”, dice Marsilio, “immettendo massicce dosi d’innovazione materiale e immateriale nel sistema-regione, migliorando le produzioni dal lato del valore aggiunto e creando nuove opportunità nell’hi- tech, nell’agroalimentare e nel turismo. Da riformulare sono le politiche sanitarie, anche grazie all’utilizzo diffuso delle nuove tecnologie, e il sistema regionale del welfare, dove le risorse si disperdono sovente in rivoli inefficaci se non clientelari”.
“Ulteriore aspetto da affrontare sarà quello del dualismo territoriale”, continua il neo presidente, “una parte importante del territorio abruzzese, quello delle aree interne, è stato sistematicamente escluso da qualsiasi progetto di sviluppo. L’Abruzzo è tornato ad essere “gli Abruzzi”. Lo sviluppo regionale dovrà avvenire in assoluta complementarietà tra le diverse vocazioni, superando ogni anacronistico campanilismo. Ho già avuto modo di rivolgere ai miei assessori questa raccomandazione: non siate sindacalisti del vostro territorio. Dobbiamo essere, tutti insieme, sindacalisti dell’Abruzzo”.
“La politica delle infrastrutture, lo dicevo prima, rappresenta uno dei pilastri della nostra azione amministrativa e non è un caso che io, come primo atto, mi sia adoperato per mettere le Provincie in condizione d’intervenire sulle strade. Al ministro Toninelli chiedo di mantenere le promesse visto che è venuto qui in Abruzzo a promettere l’alta velocità Roma-Pescara”, conclude Marsilio, “attendo con impazienza un incontro con lui e con i tecnici del ministero e delle Ferrovie per capire fino in fondo se le sue erano promesse per raccattare voti in
campagna elettorale o un impegno serio da parte del ministero. Ovviamente mi auspico che si tratti della seconda soluzione, e che si possano un giorno inaugurare lavori e opere che cambierebbero la vita dei nostri cittadini abruzzesi”, ha concluso il governatore.