Pescara. Marzo è il mese della rinascita: un tripudio di colori e profumi che la regina primavera sta per regalare di nuovo, a pieno titolo di calendario, alla natura sferzata dall’implacabile signor inverno.
Oggi, domenica 8 marzo, si celebra colei che dà la vita, che abbraccia e consola, che spesso lavora dentro e fuori casa: dolcetti a forma di cuore, tante, tantissime mimose, vendute su carretti anche agli angoli delle strade per “scordarelli” e ritardatari, e qualche spogliarello alla Full Monty o alla Magic Mike per le più disinibite, per quelle girls who just want to have fun, canterebbe Cyndi Lauper.
Senza dimenticare il doveroso momento della riflessione culturale. Non tutti conoscono le “dietrologie” che hanno consacrato questa data: alcuni fanno risalire la scelta al 1909, anno in cui gli Stati Uniti accolsero una proposta del Partito Socialista d’America; altri fanno riferimento al 1921 e alla Seconda conferenza delle donne comuniste di Mosca, per commemorare la ribellione femminile contro il regime zarista; notissimo il “falso storico” riguardante il rogo newyorkese del 1908, in cui persero la vita centinaia di operaie di un’inesistente fabbrica di camicie, la fantomatica Cotton. La vera tragedia di New York avvenne il 25 marzo 1911, la fabbrica si chiamava Triangle e causò la morte di 123 donne e 23 uomini. Tuttavia, anche questa storia non ha nulla a che vedere con la festa dell’8 marzo.
Il 16 dicembre 1977 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 32/142, propose ad ogni Paese di dichiarare, una volta all’anno, la “Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti delle Donne e per la Pace Internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace”). Per molti Paesi la data scelta fu, appunto, quella di oggi.
Origini dubbie e variegate, dunque, per questa ricorrenza trasformata, ancora una volta, in un business commerciale, l’ennesima occasione per fare guadagnare negozi e locali, restando, tuttavia, sempre più poveri di valori. Perchè le donne, quelle vere, quelle autentiche possono, anzi, devono essere festeggiate e omaggiate in qualsiasi momento.