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Processo ex vertici ateneo D’Annunzio, ascoltati i testimoni. Accuse vanno da abuso d’ufficio al falso materiale

Giulia Antenucci di Giulia Antenucci
5 Febbraio 2019
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Chieti. E’ entrato nel vivo oggi con l’audizione di diversi testimoni dell’accusa, il processo nei confronti dell’ex rettore dell’università “D’Annunzio” Carmine Di Ilio, e dell’ex direttore generale Filippo del Vecchio. Per Di Ilio e Del Vecchio, entrambi presenti, le accuse vanno all’abuso d’ufficio, al falso materiale alla violenza privata all’usurpazione di funzioni pubbliche.

L’inchiesta, coordinata dal pm Giancarlo Ciani e che prese le mosse da una denuncia presentata dal professore Luigi Capasso, già componente del Cda dell’ateneo nonché direttore del museo universitario, portò all’interdizione dai pubblici uffici per sei mesi di Del Vecchio e Di Ilio. Ed è stato proprio Capasso il primo testimone ad essere sentito, oggi, per oltre due ore. Ed i cui rapporti con Del Vecchio si fecero conflittuali quando gli venne revocato l’incarico di componente del Cda, a dicembre del 2015: un passaggio questo, che davanti al Tar portò all’annullamento della revoca poi annullato e che si inserisce in una vicenda complessa, ovvero la convezione con la quale l’università di Chieti-Pescara affidò proprio quell’anno al Provveditorato alle opere pubbliche le fasi di progettazione, collaudo e direzione lavori delle opere di edilizia universitaria previste nel piano triennale 2015-2017.

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Fasi queste che, invece, secondo l’accusa confermata da Capasso, erano escluse dalla convenzione approvata originariamente dal Cda. In sostanza al Provveditorato venne inviata, secondo l’accusa, una convezione difforme. L’imputazione di abuso contestata a Di Ilio e Del Vecchio, in particolare, scaturisce dal decreto con il quale, senza avvisare il diretto interessato sulla sua incompatibilità, venne revocata la nomina di Capasso quale componente del Cda. Secondo l’accusa Capasso non fu messo nella condizioni di optare fra le due cariche e gli fu arrecato un danno patrimoniale ingiusto dal momento che l’università pretese da lui la restituzione delle indennità percepite quale componete del Cda.

Una situazione della quale, sempre secondo l’accusa, si sarebbe avvantaggiato lo stesso Del Vecchio dal momento che, estromesso Capasso dal consiglio di amministrazione, non fu possibile portare avanti il procedimento disciplinare che avrebbe potuto portare alla revoca dell’incarico dell’allora Dg. Oggi l’avvocato Nicola Pisani, che assiste l’università d’Annunzio, parte civile, ha rinunciato a sentire come testimone l’attuale rettore Sergio Caputi. Il processo è stato aggiornato al 28 maggio.

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