Chieti. Senza norme di eco-tutela durante la realizzazione della discarica Tremonti (’63-’71), il sito è da ritenersi legittimo. Lo sostiene il legale di uno dei 19 imputati in Assise a Chieti sulle discariche dei veleni a Bussi. In Aula l’ex ministro Severino legale di un altro imputato. Ha citato Biancaneve e la strega per il nesso di casualità tra il dare la mela avvelenata e la morte. E intanto arriva il registro tumori, richiesto da D’Alfonso. Secondo uno ricerca dell’ Istituto Superiore della Sanità (Iss), agli atti del processo in corso in Corte d’Assise a Chieti, sarebbero 700mila le persone che, fino al 2007, avrebbero bevuto acqua avvelenata.Uno studio dice che l’incidenza di tumori a Bussi e Popoli è sopra media. Negli undici comuni della Val Pescara che rientrano nel Sito di interesse nazionale (Sin) per la vicenda della megadiscarica dei veleni della Montedison è al di sotto della media regionale, pari a cento, mentre solo i comuni di Bussi sul Tirino e Popoli (Pescara), superano tale media, rispettivamente con 117 e 110. È quanto emerge dalla mappa dei tumori realizzata dall’Agenzia sanitaria regionale (Asr), su richiesta del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. Tale studio, secondo quanto appreso, relativo agli anni 2004-2013, fa da preludio alla creazione del registro dei tumori, di cui il governatore ha parlato nel corso del convegno che si è svolto a Bussi organizzato dal Gruppo Pd alla Camera.