Chieti. Erano residenti all’estero, ma percepivano assegni sociali in Italia: autori della truffa allo Stato per complessivi 71 mila euro sono quattro persone individuate e denunciate dal Comando Provinciale di Chieti della Guardia di Finanza. È stata richiesta l’applicazione delle misure cautelari, in relazione alle possidenze mobiliari ed immobiliari dei denunciati per recuperare le somme indebitamente percepite; è stato informato l’Inps per la revoca del beneficio. Nel periodo di permanenza nello Stato italiano i soggetti indagati richiedevano all’Inps competente per territorio la prevista pensione minima, aprendo contemporaneamente un conto corrente o libretto bancario/postale dove far confluire le somme indebitamente spettanti. I controlli effettuati hanno permesso di appurare che solo “cartolarmente” i 4 beneficiari denunciati erano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per ottenere l’assegno sociale. Tutto sembrava in regola, con un piccolo particolare, la residenza dei soggetti in Italia non aveva il carattere della fissa dimora. Infatti, raggiunto lo scopo ed ottenuto quindi il riconoscimento dell’assegno sociale, i beneficiari rientravano nel loro paese di provenienza. Complessivamente, ammontano a 71.444 euro le prestazioni sociali indebitamente percepite. Le 4 persone sono state denunciate per truffa ai danni dello Stato per aver indebitamento percepito provvidenze pubbliche, contestualmente e’ stata richiesta l’applicazione delle misure cautelari previste ai sensi dell’art. 640-quater, in relazione alle possidenze mobiliari ed immobiliari risultanti nella disponibilita’ degli stessi, per pervenire piu’ efficacemente al recupero delle somme indebitamente percepite, a garanzia del credito erariale. E’ stato, infine, interessato l’Inps per la conseguente procedura di sospensione e revoca del beneficio e recupero dell’indebito.