L’Aquila. “Quattro anni di governo D’Alfonso, cinque se aggiungiamo l’ultimo, hanno determinato una regressione per l’Abruzzo. Si è andati indietro e non avanti. Non ci si è allineati con le politiche nazionali, specialmente del centro nord e, quindi, invece di recuperare terreno, lo abbiamo solo perso”.
A dichiararlo in esclusiva ad Abruzzolive è Emanuele Imprudente, candidato leghista (per la circoscrizione aquilana) alle regionali del 10 febbraio.
“Vi sono delle necessità univoche per tutti i cittadini della regione. Fra questi vi è la sanità. Deve assolutamente essere capillare e accessibile a tutti e non come avvenuto fin’ora, grazie alle politiche che ben conosciamo. Chi mi conosce sa – prosegue Imprudente – che tra le priorità metto ai primi posti quella delle aree interne. Queste devono ricucire lo squilibrio con le zone costiere che è fin troppo evidente. Vi è stato un isolamento infrastrutturale, di dialogo e di proposta politica unitaria”.
“Questo aspetto è, dunque, alla base della mia candidatura. Ho un’idea di sviluppo comune, dove il turismo gioca un ruolo da protagonista. Agricoltura, allevamento e, quindi, terziario sono totalmente da rilanciare non essendo stati trattati in modo omogeneo e organico. Ne ha tratto beneficio solo qualcuno, per tornaconto personale. Anche per questo siamo rimasti così tanto indietro. E poi vi è la prevenzione dei rischi idrogeologici e di tutela dell’ambiente. L’Abruzzo non può non metterli al centro del proprio programma di rilancio”.
“Per fare ciò servirà anche rivedere non tanto le modalità di accesso ai fondi europei quanto il loro utilizzo. Sotto questo aspetto la nostra regione presente un vuoto enorme, abissale. Colpa di una programmazione lenta e poco proficua e lungimirante. Moltissimo è andato perduto e non c’è stata la capacità di spesa necessaria. Bisogna, inoltre, semplificare i processi e i bandi cui accedere. Le risorse ci sono ma non vengono spese”.
Un occhio puntato anche sulla politica del capoluogo, da cui Imprudente proviene. “Come Lega non siamo interessati a cambi di casacca o giochetti. Noi ci siamo caratterizzati solo ed esclusivamente per il lavoro svolto nell’interesse della città e del territorio. Non ci interessano cambi di partito”.
L’Abruzzo deve ripartire, anche dalla promozione culturale, strettamente connessa con quella turistica. Ecco la ricetta che Imprudente pone ai suoi elettori: “L’Aquila, per storia e tradizione, ha una valenza culturale molto elevata e di altissima qualità, così come le aree interne. Anche in questo campo è mancata la visione d’insieme. Urge recuperarla e sviluppare un processo di valorizzazione collettivo. L’Aquila, come capoluogo, ha l’obbligo di dover uscire dal proprio ego ed aprirsi al resto delle aree che, solo in questa maniera, possono svilupparsi e competere col resto d’Abruzzo. Superare le divisioni per costruire una grande regione Abruzzo, ecco. Ciò è imprescindibile e prioritario. Turismo senza cultura non ha senso. Valorizzare, costruire e raccogliere, anche al di là di campanilismi e muri culturali. Cambio di rotta generazionale e culturale per trovare equilibrio con aree costiere”, conclude.