L’Aquila. La proroga per un altro anno, tutto il 2019, dei termini per la restituzione delle tasse sospese per 18 mesi dopo il sisma a imprese e partite Iva nel cratere del terremoto del 2009 e, conseguentemente, attivare un’interlocuzione con la Commissione europea per chiarire che la sospensione non è da considerare aiuto di Stato: è quanto prevede l’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio comunale dell’Aquila, riunito in seduta straordinaria, alla presenza dei deputati Stefania Pezzopane (Pd) e Luigi D’Eramo (Lega).
L’assemblea ha conferito al sindaco, Pierluigi Biondi, e alla Giunta l’impegno a farsi carico di questa azione nei confronti del Governo. Il documento, frutto di un’intesa bipartisan, verrà inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al ministro agli Affari europei, al presidente del Parlamento europeo, alla delegazione parlamentare italiana presso lo stesso e, per condivisione, alla Regione Abruzzo e ai sindaci dei Comuni del cratere sismico 2009.
“Il nostro obiettivo principale è chiarire che la sospensione dei versamenti non ledeva affatto il principio di libera concorrenza tra Stati membri, poiché coinvolgeva aziende che avevano subito pesantissimi danni dal sisma”, ha spiegato il Biondi nel suo intervento in aula, “l’innalzamento della soglia de minimis, da 200mila a 500mila euro, porterebbe a una riduzione dell’80 per cento delle attività produttive interessate dalla misura. Dobbiamo rivolgere due precise richieste al Governo. La prima è sostenere gli emendamenti alla legge di bilancio, presentati dai nostri parlamentari, con i quali si stabilisce la proroga di un anno. La seconda è riaprire la discussione con l’Ue per ridiscutere e chiarire l’intera vicenda”.
La vicenda coinvolge circa 350 imprese e Partite Iva che si sono viste recapitare cartelle esattoriali per un totale di circa 100 milioni di euro.