Chieti. Si è avvalso della facoltà di non rispondere, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Cheti Luca De Ninis, il 51enne di Chieti, titolare di un’agenzia di pompe funebri allo Scalo, finito in carcere unitamente a due consulenti fiscali napoletani, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Chieti che ha portato all’arresto lo scorso 13 dicembre di 12 persone, nove delle quali ai domiciliari, per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale attraverso l’indebita compensazione di crediti.
L’organizzazione riusciva ad effettuare indebite compensazioni di imposte, anche per milioni di euro, utilizzando crediti inesistenti o che, seppur esistenti, erano stati già usati in pregresse annualità di imposta. La frode, che avrebbe sottratto all’Erario 63 milioni di euro, veniva realizzata attraverso il metodo di pagamento home banking predisponendo modelli F24 con un saldo debitore di 0,01 centesimi di euro in modo da far risultare comunque al sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate che il pagamento era avvenuto.