Pescara. “Stiamo portando avanti un lavoro estremamente esigente che ci porterà, presumibilmente entro dicembre, sia a varare la maggior parte delle norme regionali e nazionali che riguardano la nostra macchina amministrativa che ad uscire dal Commissariamento della sanità ed alla contestuale conclusione del Piano di rientro”. Lo ha confermato, ieri mattina, a Chieti, nell’aula magna dell’ex Rettorato dell’Università d’Annunzio, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, che ha incontrato vertici, dipendenti della Asl ed operatori della sanità del territorio nella prosecuzione del giro d’orizzonti all’interno del pianeta sanitario dei quattro capoluoghi di provincia della regione. Un approfondimento necessario dopo un primo approccio avviato nella sanità abruzzese per conoscere il quotidiano. Un confronto aperto a tutto campo, quello odierno, al quale ha preso parte anche l’assessore alla Sanità, Silvio Paolucci, ed al quale sono intervenuti, tra gli altri, il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, ed il Rettore dell’Università, Carmine Di Ilio. “Occorre uno sforzo collaborativo elevato poichè non possiamo più permetterci di difettare nè sul piano dello scambio di informazioni nè sotto l’aspetto della ottimale organizzazione – ha sottolineato il Presidente – poichè da questa fondamentale attività di confronto, come decisori politici avremo elementi chiari per poter operare scelte strategiche corrette sul piano della programmazione sanitaria. Presto partirà una stagione straordinaria di risorse aggiuntive – ha annunciato D’Alfonso – e mi riferisco, a tal proposito, sia a fondi di derivazione Inail che saranno destinati a spazi di salute di questa regione sia, per la prima volta, a provvidenze comunitarie”. Inoltre, lo stesso Ministero dell’Economia ha appena invitato la Regione Abruzzo ad indicare tre aree sanitarie di rilievo da rendre bersaglio di finanziamemto. “Ecco perchè bisogna farsi trovare pronti. Per questo, – ha continuato – vi invito ad evidenziare criticità, inefficienze, disservizi, aspetti di disorganizzazione o semplicemnete a manifestare punti di vista senza timori o reticenze. L’obiettivo – ha concluso – deve essere però quello di razionalizzare queste tematiche in un documento di lavoro guida da aggiornare attraverso periodiche fasi di ascolto. Del resto, l’organizzazione non è data una volta per tutte ma è un continuo cammino. Cerchiamo di evitare la sclerotizzazione di ciò che esiste”.