L’Aquila. “I toni del ministro Toninelli travalicano ampiamente i livelli istituzionali che caratterizzano (o dovrebbero caratterizzare) i rapporti fra governo e concessionario. Il ministro sa benissimo (o dovrebbe sapere) che senza l’elaborazione di un Pef degno di questo nome gli aumenti dei pedaggi scatteranno per contratto”.
Lo scrive in una nota Strada dei Parchi, la concessionaria delle autostrade A24 e A25 che collegano la capitale con l’ Abruzzo, in risposta al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli, che in un post su Facebook aveva scritto che la protesta dei sindaci sul rincaro dei pedaggi “fa solo il gioco del concessionario”.
“È inutile che continui a sostenere che gli aumenti sono un libero arbitrio della Strada dei Parchi. Abbiamo sospeso, autonomamente, i rincari dei pedaggi decisi a gennaio” ma senza flussi finanziari costanti “garantiti da un Piano economico e finanziario pluriennale, dovremo assolutamente ripristinarli. Ed il ministro lo sa”, afferma il gestore delle due arterie.
“Occorre ricordare al ministro”, prosegue Strada dei Parchi, “che ogni 10 euro di pedaggi autostradali, lo Stato (cioè le casse del ministero delle Infrastrutture) incassa 5,7 euro. Per farci capire da Toninelli, vuol dire oltre la metà”. Il concessionario della A24 e A25 ricorda poi che il ministro “ha tolto il segreto di Stato sui bilanci e sui contratti di concessione autostradale. Così da questa estate è possibile vedere, proprio dal sito del ministero, che Strada dei Parchi”, si legge ancora nella nota, “è l’unica concessionaria autostradale che in 15 anni di attività non ha mai distribuito utili ai propri azionisti. Che gli azionisti sono stati chiamati a sostenere le attività con aumenti di capitale di 180 milioni di euro. Hanno versato finora 670 milioni allo Stato e ne verseranno altri 560 fino alla fine della concessione. Dov’è l’arricchimento ministro?”, chiede il concessionario a Toninelli.
Per quanto riguarda invece il capitolo lavori, sempre dai dati pubblicati sul sito del Mit su decisione del ministro, afferma ancora il gestore, “è facile verificare che Strada dei Parchi ha fatto il 100% degli investimenti previsti nella convenzione e nei piani finanziari. Anzi il 104% per essere precisi. Il ministro sa anche bene che, in questa terra di terremoti, per poter fare i lavori di messa in sicurezza urgente sotto i viadotti, nel 2016 siamo stati costretti a ricorrere ai giudici amministrativi”.
“La prima parte di quei lavori sono terminati a giugno 2018. Così se oggi A24 e A25 hanno sotto i 197 viadotti un sistema di sicurezza nuovo, lo si deve a due sentenze e al fatto che gli azionisti di Strada dei Parchi hanno deciso di anticipare altri 110 milioni di euro”. Strada dei Parchi “è pronta a lavorare giorno e notte per trovare una soluzione che blocchi gli aumenti”, e riconferma di essere pronta “a fare più della nostra parte per avviare i cantieri per chiudere il piano di messa in sicurezza urgente appena avremo i decreti attuativi”.


