L’Aquila. Sono ore di grande fermento quelle che stiamo vivendo. Nella corsa alla presidenza regionale dopo Sara Marcozzi per il Movimento 5 Stelle, Fabrizio Di Stefano con le Civiche per l’Abruzzo e, in ultimo Giovanni Legnini per il centrosinistra, si attende solo il nome del candidato del centrodestra che, come ormai è noto a tutti, spetta a Fratelli d’Italia.
Dopo una prima rosa di figure papabili, il cerchio si è ristretto attorno al senatore Marco Marsilio. Nome, questo, che ha scatenato più di un dibattito interno alla coalizione. A lui viene rimproverato il suo non essere abruzzese di nascita anche se, proprio su queste pagine, Marsilio, a tale accusa, rispose: “sono abruzzese da sette generazioni, può bastare?”. Sulla figura di uomo politico, invece, tali discordanze sono decisamente minori.
Ma proprio in queste ore è ritornato prepotentemente in auge il nome di Walter Di Bastiano, primario del reparto di oculistica all’ospedale di Avezzano ed ex consigliere regionale sotto la giunta Chiodi. Proprio quest’ultimo avrebbe trovato più di un sostenitore alla propria candidatura, non solo all’interno del proprio partito di appartenenza, ma anche tra gli azzurri di Forza Italia ma anche nell’area del teramano.
Chi, però, non sembra del tutto convinto su questo nome è Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia che avrebbe lasciato intendere una preferenza per un candidato maggiormente rappresentativo delle quattro province, specialmente L’Aquila e Teramo. Rumors interni al partito parlano di considerazioni campaniliste, anche se, è doveroso precisarlo, di scritto o “ufficiale” non c’è nulla.
Resta il fatto che siamo alla metà di dicembre e che il nome del candidato per il centrodestra tarda ad arrivare. E così, tra accuse reciproche e campanilismi vari, ogni giorno potrebbe essere quello buono per vedere svelato il prossimo leader della coalizione. Ma il tempo stringe e si dovrà fare in fretta, altrimenti sotto le feste natalizie la campagna elettorale potrebbe complicarsi notevolmente.