L’Aquila. “È di difficile comprensione la perdurante e metodica opera di delegittimazione che ormai da settimane viene portata avanti, tanto sui media che sui social, nei confronti del progetto di apertura della sede distaccata del Maxxi all’Aquila, prevista nel 2019. Una sorta di “tiro al piccione”, nei confronti di un’istituzione di prestigio e l’intera città che, forse, s’intende ridimensionare e imbrigliare rispetto alla sete di cultura e ambizione di aprirsi alla comunità nazionale e internazionale”. Così il sindaco della città dell’Aquila, Pierluigi Biondi in merito al progetto di apertura della sede distaccata del Maxxi.
“L’idea di una sede del Museo nei preziosi locali di Palazzo Ardinghelli, recuperati con il generoso contributo del Governo della Federazione russa, viene da lontano, e questa amministrazione ne ha colto l’opportunità per il territorio, tanto da condividerla e sostenerla prontamente e con determinazione. Il MAXXI”, ha continuato, “con garbo e facendo leva sui temi della interconnettività, ha da subito amato L’Aquila e gli aquilani, proponendosi non solo come “contenitore” di opere d’arte, ma anche come catalizzatore di idee, proposte, iniziative che l’effervescente panorama cittadino è in grado di esprimere. Uno spazio, dunque, fluido dedicato alla produzione di cultura, e non alla esclusiva contemplazione. Si pensi al work-shop “Città Come Cultura” che ha coinvolto le professioni del settore, invitandole all’organizzazione e allo scambio della creatività. Si pensi ai progetti di alternanza scuola/lavoro che stanno coinvolgendo i nostri istituti. Si pensi alla raccolta fondi dedicata al finanziamento della sede aquilana. Si pensi al momento di confronto realizzato in collaborazione con il GSSI su “Arte, Scienza e Società. Dialogo tra i saperi”, proprio nella giornata di oggi, quando sulla nostra città si sono concentrate le riflessioni più alte sui temi dell’integrazione e del superamento di un antico conflitto disciplinare, con al centro L’Aquila”.