L’Aquila. Continua a far discutere il caso dell’anziana donna morta all’ospedale di Avezzano dopo oltre due giorni di pronto soccorso passati su una barella a causa dell’assenza di posti letto. A tornare sul caso, con parole dure, chiare e dirette è la candidata alla presidenza della regione Abruzzo, Sara Marcozzi.
“Non si può morire così. È successo di nuovo. Dopo 48 ore di ricovero una signora 96enne della Marsica lascia i suoi cari su una barella del pronto soccorso. Questa è l’eredità che questo governo regionale lascia agli abruzzesi. Quattro anni e mezzo di tagli e chiusure. Una sanità senza dignità! Chissà cosa ne pensano i 162 sindaci che stamane sulla stampa rinnovano il proprio sostegno al centrosinistra”.
La Marcozzi non è la prima volta che punta il dito contro il centrosinistra regionale, reo di ciò che ha sempre definito come “un disastro”. Lo scorso 26 novembre, relativamente alla notizia che vedeva l’Abruzzo in fondo alla classifica per l’attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, dichiarò che: “l’amministrazione Pd della Regione Abruzzo e l’assessore alla sanità Silvio Paolucci sono riusciti a conquistare l’ennesimo risultato negativo nella loro gestione fallimentare”.
“Il dato più allarmante”, proseguì la Marcozzi, “è che l’attuazione dell’Fse è addirittura calata. Ci ritroviamo adesso con un livello del 36%, mentre nell’ottobre 2016 eravamo al 50%. Un’altra conferma di come il Pd abbia di fatto allentato il controllo sulla nostra regione, recando un danno evidente ai cittadini. Questi meritano una sanità all’avanguardia che li aiuti con ogni mezzo possibile nei loro percorsi di cure”.