Sulmona. “Sono il nipote di un deportato e credo che ogni forma di dibattito va politicamente perseguita. Non condivido la loro posizione, ma è giusto raccontare anche un’altra storia, quella di 5 anni complessi, di Commissariamento, ma continuativi e senza arresti come in passato”. Così l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, davanti alle contestazioni che hanno caratterizzato questa mattina, la riconsegna del nuovo ospedale di Sulmona.
“Io ho sempre lavorato nella direzione nella quale, il territorio tutto, mi ha richiesto, ha argomentato e ha spinto. Ho sempre accompagnato senza preclusioni qualsiasi tipo di richiesta venisse dal territorio. Continuerò a farlo così come ho fatto sul punto nascita. Le persone di questo territorio possono confermarlo”, prosegue Paolucci, “così come ho lavorato su un contenuto su un’offerta ospedaliera che già vuole dimostrare una classificazione di primo livello che è già ampiamente riconosciuta nell’offerta dei reparti che abbiamo messo in campo per l’ospedale di Sulmona”.