Pescara. “Io non vedo giustizia, in tribunale c’è scritto che la giustizia è uguale per tutti, ma non è vero che è uguale per tutti. Siamo stati trattati così perchè siamo Rom, ma noi siamo nati in Italia e siamo anche noi italiani”.
Così Gabriella Tiberi, giovane vedova di Antonio Bevilacqua, il ventunenne ucciso a colpi di fucile, il 16 settembre del 2017 nel pub Birrami di Montesilvano (Pescara), commenta la lettura della sentenza di condanna, a 20 anni di carcere, con il rito abbreviato, del reo confesso Massimo Fantauzzi.
“E’ stato detto che non volevano uccidere mio marito e che è stato ucciso per sbaglio”, ha proseguito la ragazza, “ma lui è morto e questo è il secondo compleanno che mia figlia festeggia senza il padre”.