Navelli. Si è svolto questa mattina, presso la sala consiliare del comune di Navelli il convegno “Ricostruzione 2009-2016 Cambiamo passo”. Organizzato da Civiche per l’Abruzzo. Dopo i saluti istituzionali, il sindaco di Navelli Dott. Paolo Federico ha ripercorso le tappe del sisma del 2009 e le mosse messe in campo del governo Berlusconi per fronteggiare l’emergenza, contrapponendole alle scelte negative operate successivamente al terremoto del 2016. Il convegno è stato coordinato dal Dott. Sandro Ciacchi (coordinatore sindaci cratere 2009) che ha sottolineato l’abbassamento del livello di attenzione da parte delle istituzioni in relazione al terremoto del 2009, attenzione invece mai sorta, secondo Ciacchi, per quello avvenuto nel 2016. Rilevante il parterre dei relatori che ha visto susseguirsi gli interventi di: Emanuele Tiberi, Sindaco di Colledara che da amministratore locale ha sottolineato come un modello di buona governance non possa prescindere dal coinvolgimento dei primi cittadini. Danilo Taddei, Presidente ANIEM L’Aquila, pone l’accento su come nell’attuale fase della ricostruzione non ci sia una continuità amministrativa, passando dal cratere aquiliano del 2009 ad un cratere esteso a quasi tutto il territorio abruzzese. Ad oggi, non esistono interlocutori con lo Stato, confidando che il prossimo Presidente possa essere una figura che sia da congiunzione tra Roma e l’Abruzzo. Edoardo Compagnone, presidente Ordine degli Architetti L’Aquila, ha ribadito anch’esso l’importanza di avere presto un delegato alla ricostruzione che possa fungere da interlocutore con le imprese che si sono impegnate anche con ingenti investimenti rischiando di fallire. Le procedure troppo complesse e farraginose in materia di opere pubbliche rendono la situazione estremamente articolata. Adolfo Cicchetti, presidente ANCE L’Aquila, ritiene di fondamentale importanza incontri di questo genere, che mettano insieme diverse realtà per portare un’unica voce. La ricostruzione dovrà essere da spunto per ridonare ai borghi nuova linfa, rimettendo in moto il turismo. Le conclusioni della giornata sono state tracciate da Fabrizio Di Stefano: “Bisogna alzare l‘asticella dell’interesse nei confronti della nostra regione. Terra particolarmente sfortunata a causa dei terremoti che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni, e che anche per questo deve essere rispettata e considerata. È stata una grande azione quella di Berlusconi e del suo governo che ha fatto moltissimo per l’Abruzzo, e non capisco come oggi chi sieda in parlamento, non possa non copiare un modello precedente così valido. “Alla luce dei fatti ritengo che ad oggi sia necessaria la costituzione di un tavolo tecnico-giuridico senza distinzione di schieramento politico, che elabori tutte le strategie e le azioni da sottoporre al governo per accelerare i tempi della ricostruzione. Tra le possibili soluzioni, non bisogna sottovalutare la digitalizzazione delle procedure per venire incontro alle esigenze dei cittadini e delle imprese, e la conseguente stabilizzazione del personale precario che sinora si è occupato di ricostruzione e che ha maturato una professionalità invidiabile. Si dovrà necessariamente redigere un manuale delle procedure inteso quale testo unico sulle normative in materia di terremoto e ricostruzione facendo tesoro delle buone prassi adottate nella ricostruzione del 2009, che permetta la razionalizzazione e la semplificazione di tutte gli iter procedurali”