L’Aquila. Gli avvocati della Camera penale dell’Aquila si asterranno dalle udienze dal 20 al 23 novembre prossimo per contestare i provvedimenti del governo in materia di prescrizione.
“La sostanziale soppressione di un istituto posto a presidio del rispetto del comando costituzionale che prevede che il processo sia svolto in tempi ragionevoli non sara’ un danno soltanto per imputati e persone offese”, sostiene il direttivo della Camera penale dell’Aquila, “che vedranno allontanarsi sempre di piu’ la fine del processo, ma anche per lo Stato che – novello Tafazzi – si esporra’ a migliaia di ricorsi che le stesse parti proporranno per essere indennizzate proprio a causa dell’eccessiva durata dei processi”.
Gli avvocati esprimono preoccupazione anche per l’impossibilita’ di definire con rito abbreviato i procedimento su reati punti con l’ergastolo, la riforma della legittima difesa, il “sedicente decreto ‘spazzacorrotti’ e la “carcerazione senza delitto”, prevista sotto forma di trattenimento per sei mesi nei Cpr dal decreto sicurezza. Per il direttivo della Camera penale dell’Aquila questi sono segnali “della profonda e repentina trasformazione che la nostra giustizia sta subendo: e’ ormai evidente che quella che un tempo era nota per essere la ‘culla del diritto’ sta diventando la ‘bara del diritto'”.