Chieti. Ennesima segnalazione di taglio di alberi a Chieti, questa volta in via della Liberazione nel cortile del palazzo che ospita Agenzia delle entrate e altri uffici pubblici. “Sono stati recisi cedri apparentemente sani e ormai imponenti”, scrive in una nota il Wwf Chieti- Pescara, “abbiamo cercato informazioni in Comune, acclarando il fatto che su quei tagli i competenti uffici municipali non sono stati consultati. Ci sono stati però comunicati altri imminenti sacrifici. Il verde urbano, al di là della sua collocazione in spazi pubblici o privati, appartiene alla intera collettività e va salvaguardato e potenziato, non drasticamente ridotto come sta recentemente accadendo a Chieti così come in molte città”.
“La motivazione che si utilizza per giustificare gli abbattimenti è sempre la stessa”, prosegue il Wwf, “potenziale pericolo per la pubblica incolumità. A parte che il potenziale pericolo è spesso determinato da incuria o errori umani, non va mai dimenticato che esistono anche soluzioni alternative al taglio che vanno da interventi fitosanitari all’ancoraggio di piante eventualmente insicure. E in ogni caso ogni albero tagliato dovrebbe essere sostituito da una pianta nuova”.
“Non ci soffermiamo sui benefici del verde urbano, trattati in tante altre occasioni”, denuncia il Wwf, “alcune richieste vanno tuttavia ribadite e a gran voce. Occorre approvare e applicare un Regolamento del verde pubblico e privato (a Chieti in stallo in attesa della normativa regionale di riferimento) che possa guidare le scelte della pubblica amministrazione tenendo sempre in primo piano l’esigenza di implementare e non ridurre le aree naturali all’interno delle città. Tanto per fare un esempio, ogni scuola dovrebbe trasformare il proprio cortile in uno spazio verde.
Secondo il Wwf “occorre avviare concrete strategie anche a livello municipale per contrastare i cambiamenti climatici attraverso decementificazione, potenziamento dei percorsi ciclo-pedonali e del trasporto pubblico non inquinante con la creazione di aree sempre più vaste chiuse al traffico o con traffico limitato e favorire una comunicazione davvero trasparente nei confronti dei cittadini, ai quali non basta dire: “abbatteremo quell’albero perché pericolante” ma bisogna spiegare chi lo ha dichiarato pericolante, sulla base di quali analisi (a vista o strumentali) e da quale essenza e quando sarà sostituito”.
“I cambiamenti climatici devono indurci ad una rigenerazione urbana che renda le nostre città più resilienti e confortevoli per chi le abita. Le difficoltà economiche”, conclude il Wwf nella nota, “che indubbiamente le nostre amministrazioni devono affrontare, non bastano a giustificare la scelta apparentemente meno onerosa, e non possono diventare una scusa per comportamenti autolesionistici, come il taglio sconsiderato, che servono soltanto non a risolvere i problemi ma ad aumentarli”.


