Sulmona. “Dopo il reato di omicidio stradale andrebbe introdotto il reato di omicidio da profitto per tutti coloro che non rispettano le regole e fanno morire i lavoratori”. Così il segretario nazionale Uil Carmelo Barbagallo intervenuto questa mattina a Sulmona al seminario di criminologia sul tema “Ecomafia e Agromafia: analisi, riflessioni, proposte”, promosso dall’associazione Vittime del Dovere Onlus, Uil Abruzzo e Esecutivo di Sulmona dell’Ipa (International Police Association).
Il segretario nazionale della Uil ha poi sottolineato che “L’alternativa “morire di fame” o “morire di cancro” è sbagliata perché non aiuta a ragionare su temi tanto complessi quanto delicati. Le aziende che hanno inquinato devono rimanere sul territorio e utilizzare i loro profitti anche per le azioni di bonifica”. “Purtroppo”, ha concluso Barbagallo, “il mercato e il profitto non ci aiutano a comprendere le dimensioni dei danni ambientali che sta subendo il pianeta, e in particolare il nostro Paese dove il 68 per cento del territorio è a rischio sismico e il rimanente è alle prese con il dissesto idrogeologico. Per questo, non basta affinare le leggi e gli strumenti di indagine se poi si mandano le macchine non catalizzate in Tunisia, spostando di fatto l’inquinamento solo da un Paese all’altro: non dimentichiamo che il nostro pianeta è uno”.