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Atti di accertamento bolli auto: addio agli avvisi bonari e agli sportelli per il contenzioso sul territorio

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
6 Novembre 2018
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L’Aquila. La regione Abruzzo ha da poco inviato migliaia di comunicazioni a tutti quei contribuenti che hanno omesso di pagare il bollo auto per gli anni 2015 e 2016, o che l’hanno fatto in maniera irregolare.

A differenza di quanto avvenuto in passato, però, quest’anno all’utenza non sono stati inviati gli avvisi bonari, che permettevano di sanare agevolmente la propria posizione presso una delegazione Aci o qualsiasi altra agenzia di pratiche auto, disseminate su tutto il territorio regionale, ma sono stati recapitati direttamente gli atti di accertamento.

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Questo comporta che, tutti gli automobilisti che riceveranno l’accertamento ma che avranno da sistemare la loro posizione tributaria (bolli pagati per errore su targhe sbagliate, auto demolite o altri errori simili) potranno farlo solo tramite posta elettronica, posta elettronica certificata (pec) o posta ordinaria. Tanti contribuenti si sono lamentati per questo nuovo approccio; anzitutto si esclude a priori la possibilità di poter dialogare con qualcuno per far valere le proprie ragioni, che potranno pervenire solo in forma scritta, ma poi sono altamente penalizzanti soprattutto per i più anziani, che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie.

Qualcuno pensa che questa sia stata una scelta obbligata per la regione Abruzzo, che in tal modo è riuscita a bloccare i termini ed evitare che i bolli del 2015 cadessero in prescrizione. La sentenza della corte di cassazione n° 20.425, entrata in vigore il 25 agosto del 2017, accorciava infatti a tre anni la prescrizione del pagamento delle cartelle.

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