Chieti. Numerosi solleciti di pagamento per le rette della mensa relativi all’anno scolastico 2012-2013 sono stati inviati alle famiglie dalla società pubblica del Comune di Chieti ‘Teateservizi’, rette che sarebbero da considerare prescritte. La denuncia è dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo i quali hanno depositato due interrogazioni sulla questione delle rette della refezione scolastica ”ma in ogni caso”, dicono, “ci aspettiamo che chi di dovere prenda immediatamente i provvedimenti più opportuni anche se questo dovesse comportare la sostituzione del Direttore Generale della società in house”.
”Numerose famiglie ci hanno segnalato”, dicono Argenio e D’Arcangelo, “di aver ricevuto la raccomandata di sollecito di pagamento da parte di Teateservizi con un generico riferimento alla retta relativa all’anno 2013. Questa forma di comunicazione però crea non pochi problemi alle famiglie che non sanno se riferire tale richiesta all’anno scolastico 2012/2013 o a quello successivo. La differenza tra i due anni è sostanziale e il dubbio che tale forma sia stata scelta ad arte e in modo scorretto da parte di Teateservizi è più che legittimo. Le rette eventualmente non pagate per l’anno scolastico 2012-2013 infatti sono da considerarsi prescritte poiché più vecchie di 5 anni e quindi non più esigibili da parte della partecipata del Comune”.
I due consiglieri segnalano inoltre ”la spesa inutile e addirittura dannosa per le casse della società dovuta all’inoltro
massivo di solleciti di pagamento inesigibili. Danno”, sottolineano, “che a nostro avviso andrebbe posto a carico
di chi ha deciso di agire in questo modo, volutamente confuso, scorretto ed inadeguato. Molti destinatari, inoltre, non avrebbero neppure ricevuto il necessario avviso di accertamento o l’ingiunzione che si pongono come atti presupposti del sollecito. La procedura scelta dalla Direzione di Teateservizi è quindi totalmente errata laddove non inutile e o addirittura dannosa per la società stessa, per il Comune di Chieti e per le famiglie”.
Per i due consiglieri ”a distanza di due mesi dall’inizio della scuola nessuno ha la minima idea di come registrare gli effettivi consumi dei pasti da parte dei bambini. Anche in questo caso”, concludono , “si procede con assoluta approssimazione e poca professionalità affidandosi alla buona volontà delle famiglie dei bambini e soprattutto alla collaborazione del personale non docente delle scuole che è stato incaricato di redigere un registro delle presenze al quale tuttavia, non può essere attribuito alcun valore”.