Chieti. Un operaio cinquantenne pugliese che lavora per la ditta molisana che sta eseguendo lavori di adeguamento sismico del Comune di Francavilla al Mare questa mattina è salito sul tetto dell’edificio municipale minacciando di buttarsi qualora non avesse ricevuto 720 euro di arretrati dall’impresa. Solo dopo una trattativa durata una ventina di minuti, condotta dai carabinieri e dall’assessore al bilancio Rocco Alibertini, l’uomo è sceso. E dopo essere stato medicato per una leggera ferita alla testa, che si era procurato salendo sul tetto, dal personale del 118, ha ricevuto i soldi. Sul posto erano arrivati anche i Vigili del Fuoco. In mattinata l’uomo ed alcuni suoi colleghi di lavoro, che pure vantano crediti verso l’impresa, avevano incontrato il dirigente del settore lavori pubblici del Comune, il responsabile unico del procedimento e uno dei titolari dell’impresa e la questione sembrava risolta, ma non per il cinquantenne che ha deciso di manifestare tutta la sua rabbia salendo sul tetto del palazzo comunale.
Esattamente come aveva fatto lo scorso primo agosto un altro operaio che aveva maturato verso l’impresa un credito di tremila euro e temeva di non essere pagato. Anche in quel caso c’era stata una trattativa che si era conclusa con il pagamento di due mensilità arretrate. Sulla vicenda intanto interviene con un post su Facebook dal titolo ”il lavoro va retribuito sempre” il vice sindaco di Francavilla Mare, Francesca Buttari. ”In questi anni di amministrazione di appalti grandi con tanta forza lavoro impiegata ne abbiamo avuti davvero molti: i servizi sociali, la refezione scolastica, il trasporto scolastico, la gestione dei rifiuti e poi tutti i lavori pubblici realizzati, dal porto alla ciclabile, alle scuole e all’asilo e tanti altri”, scrive la Buttari. “Qualche volta siamo dovuti intervenire anche per difendere i diritti dei lavoratori, modificando scelte ereditate dalle precedenti amministrazioni, e abbiamo adottato sempre tutte le clausole che la legge consente ad un Ente pubblico per creare un lavoro stabile e retribuito. Mai ci siamo trovati di fronte ad episodi di questo tipo, che necessariamente sono causati da una totale assenza di attenzione al personale. Il lavoro va retribuito nei tempi e nei modi concordati e questo è un principio irrinunciabile”,
conclude la Buttari, “con gli uffici stiamo verificando tutte le possibili azioni da porre in essere per scongiurare
il ripetersi di fatti così gravi”.