L’Aquila. Lo scontro, all’interno della coalizione di centrodestra, ormai era nell’aria. Nelle ultime settimane, infatti, la tensione è aumentata sempre di più, complice l’incapacità di Fratelli d’Italia di trovare il proprio candidato presidente in vista delle regionali del 10 febbraio.
E se i malumori di Forza Italia a stento riescono a essere stemperati o tenuti sotto controllo, quelli della Lega sono esplosi definitivamente. Il partito del Carroccio guidato da Matteo Salvini vive il periodo di massimo appeal e anche in Abruzzo, infatti, può vantare numeri importanti che, di fatto, ne fanno il partito guida della coalizione di centrodestra.
E Giuseppe Bellachioma, leader abruzzese del partito, questo lo sa bene. Ecco perché alza la voce e afferma che L’Abruzzo non può essere oggetto di ricatto o ostaggio da parte dell’incapacità di Fratelli d’Italia nel trovare la propria guida. Così dicendo, inoltre, ammette l’esistenza di tensioni interne allo schieramento, e ovviamente punta i piedi sulla posizione dominante del suo partito che non può e non vuole più aspettare.
Gli scenari che a questo punto si aprono sono i più disparati e imprevedibili, però. Qualora la Lega dovesse rompere con la coalizione – per scendere in campo col proprio simbolo, da sola contro tutti – è facile immaginare che la consistenza del centrodestra ne risentirebbe moltissimo, al tal punto da non poter essere più certa della vittoria delle regionali.
Il Movimento 5 Stelle è ormai pronto da tempo, con Sara Marcozzi candidata presidente che ha alzato già i toni del confronto e vira dritta senza guardare in faccia nessuno. Il PD è in silenziosa attesa, ben attenta ai movimenti di tutto ciò che gli accade intorno e, con fare sornione, sta predisponendo la propria strategia che, secondo le voci provenienti dai palazzi, tutto è tranne che scadente.
Ed ora è guerra di nervi. Chi sarà in grado di tenerli ben saldi potrà veramente ambire alla vittoria finale, mentre chi si lascerà andare a isterismi e prese di posizione, invece, è probabile che ne verrà notevolmente pregiudicato. Ma guai a dare qualcosa per scontato. Il periodo storico non lo consente.