L’Aquila. Si è difesa sferrando un colpo di kickboxing causando la rottura del naso dello straniero che l’aveva aggredita. È di qualche giorno fa la notizia dell’arresto, da parte dei Carabinieri della Compagnia dell’Aquila, per violenza sessuale aggravata ai danni di una 30enne del luogo, di un cittadino extracomunitario originario dell’Eritrea, A. K., classe ’91, da tempo dimorante nel capoluogo aquilano ma di fatto senza fissa dimora. La ragazza aveva trascorso la serata in compagnia di alcune amiche nel centro storico cittadino, festeggiando il compleanno di una di loro.
La ragazza è comunque riuscita a difendersi dall’extracomunitario, durante il tentativo di stupro avvenuto tra sabato e domenica nei giardinetti tra viale Ovidio e viale Gran Sasso, grazie alle tecniche di kickboxing apprese in palestra. La giovane si è infatti difesa rompendo il naso al cittadino straniero. Nel giro di poche ore le forze dell’ordine l’hanno rintracciato: si tratta di un giovane senza fissa dimora, che ha frequentato anche una comunità di recupero.
I militari del Nucleo radiomobile, in collaborazione con i colleghi della stazione dell’Aquila, hanno individuato il 28enne eritreo e lo hanno rinchiuso nel carcere “Le Costarelle”, con l’accusa di violenza sessuale aggravata.
Sono sempre più numerose le associazioni che lavorano a tutela della difesa delle persone. Sport come la kickboxing, insieme ad altre discipline come la boxe, le arti marziali e il pugilato operano sui vari territori offrendo talvolta corsi gratuiti o di prova per insegnare ad utilizzare tecniche di difesa personale atte, come in questo caso, ad evitare episodi del genere. Uno sport che si traduce in una necessità per tutte le donne?