Chieti. ”I giovani crescono in una società senza memoria e i rom non hanno diritto ad una storia: ecco perchè abbiamo iniziato questo ciclo di convegni all’Università di Chieti proprio raccontando il genocidio dei Rom durante il nazismo, spiegando ai giovani di oggi cosa accadde affinchè si arrivasse allo sterminio di minimo 500 mila esseri umani”. Lo ha detto oggi il ProRettore Stefano Trinchese dell’Università d’Annunzio Chieti e Pescara all’inaugurazione del ciclo di conferenze incontri presso l’aula magna, gremita di studenti, dell’Università dal titolo ‘Dalla parte degli esclusi’.
La storia delle persecuzioni ai Rom, omosessuali, Shoah, i pacifisti e gli obbiettori di coscienza e il genocidio degli armeni presi a modello ”di una rimozione nell’indifferenza di valori di inclusione nell’anno che ricorda le Leggi Razziali – ha proseguito Trinchese – Il ‘900 e l’intolleranza hanno fatto tante vittime e oggi vengono in mente i barconi come conseguenza logica: ci sono motivazioni del passato che ancora gravano sulla nostra epoca, ci sono ideologie che come le onde profonde degli tsunami ritornano, secoli di colonialismo e il disastro del Romanticismo che con la invenzione del nazionalismo ha distrutto il criterio delle differenze. I rom sono quelli che più di tutti hanno pagato questa tragedia novecentesca insieme ad altri, il loro è un genocidio dimenticato”.
La serie di convegni è stata aperta dal concerto dell’Alexian Group, la formazione musicale di Santino Spinelli, musicista, intellettuale e professore universitario di etnia rom, applauditissimo dagli studenti accorsi in massa, con tanto di battimani e danze tra gli spalti. L’evento proseguirà domani a Lanciano (Chieti) con l’inaugurazione del monumento al Samudaripem, il genocidio dei rom e dei sinti alla presenza di Gad Lerner e Moni Ovadia.