L’Aquila. In località “Valle Ranna” del Comune di Barisciano (L’Aquila), i Carabinieri Forestali della Stazione “Parco” di Assergi (L’Aquila) – dipendenti dal Reparto Parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, nella mattinata di ieri, hanno fermato tre persone per raccolta e danneggiamento di flora spontanea protetta.
Gli uomini, in particolare, avevano raccolto, estirpandolo, un ingente quantitativo di radici di genziana (Gentiana lutea), ben 13 chilogrammi, in zona 1 del Parco. I tre sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria della Procura della Repubblica di L’Aquila.
Anche se da qualche tempo in lenta espansione, la genziana è considerata tuttora una specie a rischio di estinzione, e ciò proprio a causa della raccolta indiscriminata per la preparazione di liquori. Va pertanto ricordato come la specie, analogamente al genepì, sia tutelata sia dalla Legge Regionale, sia dalla Legge Quadro sulle Aree protette.
Il presidente del Parco, Tommaso Navarra, si è vivamente complimentato con i Carabinieri Forestali del Parco per il vigile controllo che esercitano in difesa del territorio dell’Area Protetta, ma ha anche espresso la propria preoccupazione per il perpetuarsi della consuetudine di raccogliere flora protetta per la preparazione di liquori in ambito domestico o ancor peggio a scopo di lucro, come potrebbe suggerire il caso.
“È necessario aprire, anche con la nostra comunità – ha dichiarato Navarra – un percorso virtuoso di approfondimento culturale sulla dannosità di determinate pratiche. Estirpare ben 13 chili di radici di Genziana vuol dire privare quel sito di una presenza vegetale di tradizione identitaria pregiudicandone la ricrescita e quindi impoverendo il territorio”.