Chieti. A oltre tre anni dall’incendio doloso che la notte del 27 giugno 2015 distrusse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali e tossici nessun intervento di bonifica è stato attuato nella discarica abusiva di Colle Sant’Antonio, alle porte di Chieti. Lo hanno ricordato gli attivisti di CasaPound, esponendo uno striscione e depositando due sacchi neri davanti alla sede del Comune per denunciare “un immobilismo criminale e irresponsabile”.
“Continuiamo e continueremo a portare di fronte e, se necessario, all’interno dei palazzi delle istituzioni il grave problema ecologico che riguarda la zona di Colle Sant’Antonio – dice Francesco Lapenna, responsabile di CasaPound Italia per la Città di Chieti – È intollerabile che Comune, Regione e Arta continuino nel rimpallo di responsabilità, abbandonando una bomba ecologica”.
“I residenti, a differenza delle istituzioni comunali, sono arrivati al limite della sopportazione – continua Lapenna – pretendiamo che i tre enti interessati trovino un accordo per intervenire tempestivamente: in caso contrario siamo pronti a dare battaglia insieme ai residenti di Colle Sant’Antonio, portando i problemi dei cittadini direttamente dentro gli uffici di Comune, Regione e Arta finché non si troverà una soluzione dignitosa e definitiva alla questione”.