Lanciano. “I tre indagati si stavano danno alla fuga. Avevano ripulito la loro abitazione e si allontanavano con i loro effetti personali. Sussistono gravi indizi di colpevolezza. E’ stato svolto un lavoro in soli quattro giorni. Questo provvedimento e’ stato adottato grazie alla collaborazione e lavoro assiduo tra polizia e carabinieri. Ora il provvedimento di fermo verra’ sottoposto a convalida dal gip”.
Lo ha detto il procuratore di Lanciano Mirvana Di Serio a commento della rapina subita in casa domenica scorsa dai coniugi Martelli. Al momento si trovano in stato di fermo 3 romeni, due fratelli e un cugino. Le ricerche sono incentrate per l’individuazione del quarto bandito, presunto capo della banda, l’uomo che avrebbe mutilato un orecchio alla moglie del chirurgo Matelli.
Con il fermo dei tre presunti rapinatori che hanno aggredito brutalmente nella loro abitazione i coniugi Martelli “abbiamo ridato fiducia e tranquillita’ alla collettivita’. Lo dovevano soprattutto proprio ai coniugi Martelli. Pochi episodi, pur essendo gravi, non possono intaccare la sicurezza della loro provincia”. Lo ha detto il questore di Chieti Ruggiero Borzaccchiello.
“Esprimo a nome della comunita’ Lancianese orgoglio e gratitudine per il lavoro delle forze dell’ordine e degli inquirenti che ha permesso di assicurare in tempi rapidissimi alla giustizia i presunti responsabili dell’efferata rapina ai danni dei coniugi Martelli”. Lo afferma il sindaco di Lanciano Mario Pupillo. “Rinnovando la totale fiducia negli organi dello Stato, rivolgo un sincero e sentito ringraziamento alle forze dell’ordine impegnate nella persona del Prefetto di Chieti Antonio Corona e alla Procura della Repubblica di Lanciano nella persona del Procuratore capo Mirvana Di Serio”.
“Il quarto uomo è romeno? Mai detto che è romeno, ma certamente non è pugliese, per di più i tre fermati ieri parlano benissimo l’italiano”. Erano state le vittime delle altre rapine a indicare come capo della banda che ha terrorizzato il Lancianese un uomo che parlava con l’accento pugliese ma Alfredo Fabbrocini, primo dirigente dello Sco della Polizia durante la conferenza stampa a Lanciano ha, di fatto, sconfessato i testimoni, smontando la pista dell’italiano. Ha anche spiegato che nell’inchiesta non c’è una donna.