Pescara. Ha confermato gli episodi di violenza fisica e verbale, da parte di un’operatrice sanitaria di 54 anni, nei confronti di alcuni anziani degenti, l’ infermiera chiamata a testimoniare, questa mattina davanti al Tribunale monocratico di Pescara, nell’ambito del processo sui presunti maltrattamenti ai danni di tre anziane ricoverate in una casa di riposo della provincia, per fatti avvenuti tra l’ agosto e il dicembre del 2014. Oggi, davanti al giudice Laura D’Arcangelo, sono comparsi, in qualità di testimoni, il luogotenente dei carabinieri che ha svolto indagini e un’infermiera professionale che all’epoca lavorava presso la struttura.
L’infermiera, citata sia dal pm che dall’avvocato di parte civile Canio Salese, ha raccontato di avere assistito
direttamente, in alcune occasioni, alle violenze verbali nei confronti di alcuni pazienti e di avere notato sugli
anziani, nei turni successivi a quelli svolti dall’imputata, i segni di violenze fisiche. Nello specifico, nel caso di
una donna affetta da alzheimer, che dunque non era in grado di denunciare esplicitamente i maltrattamenti, la
testimone ha raccontato che, mentre sistemava la degente nel letto, ha notato alcuni lividi sulle sue braccia e
che la paziente, nonostante non fosse stata sollevata per le braccia, ha urlato per il dolore. L’infermiera
chiamata a testimoniare ha poi riferito che, in altri casi, alcuni pazienti che, pur malati, erano in grado di
esprimersi, le avevano raccontato di essere stati presi a parolacce e schiaffi dall’imputata. La testimone ha
aggiunto che, in tutte le occasioni, aveva provveduto ad informare la capo infermiera e ad annotare i fatti sul
rapporto infermieristico giornaliero. La stessa infermiera ha poi raccontato che, insieme alla sua superiore,
dopo le lamentele dei pazienti, ha constato la presenza di lividi e rossori sui corpi di coloro che avevano
denunciato i maltrattamenti.
Secondo l’accusa, l’imputata avrebbe picchiato le presunte vittime con schiaffi e pugni e le avrebbe anche offese ripetutamente. Una delle tre donne è un’anziana con problemi di deambulazione, che si muove su una sedia a rotelle e alla quale – sempre secondo l’accusa – l’operatrice in un’occasione avrebbe impedito di terminare il pasto, spostandola dal tavolo e spingendola bruscamente. L’imputata avrebbe anche minacciato una delle tre pazienti per impedire loro di raccontare tutto ai parenti. Oltre alle tre presunte vittime delle violenze, anche la casa di riposo si è costituita parte civile, ritenendosi danneggiata dal comportamento della ex dipendente. L’udienza è stata aggiornata al 27 marzo, quando saranno ascoltati gli ultimi testimoni e si terrà la discussione.