L’Aquila. Il Tar dell’Aquila ha accolto il ricorso (con delibera consiliare di adozione definitiva n. 24 del 29/07/2016) presentato Mountain Wilderness Italia, LiPU e Italia Nostra per bloccare l’area prato della Madonna – località Rocca di Mezzo – da una speculazione edilizia di circa 23.000 mq, poichè zona SIC (sito di importanza comunitaria) e ZPS (zona protezione speciale.
Entusiasmo tra i membri dell’associazione: ” E’ una sentenza storica, non solo per aver sottratto alla cementificazione un’area appenninica protetta di notevole valore paesaggistico, naturalistico, carsico di importanza europea, ma anche per aver bloccato un atto illegale del Consiglio Comunale di Rocca di Mezzo e l’incoerenza della Commissione Regionale VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) che, in barba alle normative vigenti, avevano certificato una lottizzazione abusiva e dannosa”.
“Questa sentenza è una lezione per l’ambientalismo fragile. Quando le leggi vigenti in materia ambientale, che tutelano il bene natura (bene comune), vengono calpestate o volutamente ignorate dalle istituzioni pubbliche e private, le associazioni di protezione ambientale e, in particolare quelle riconosciute dallo Stato, non possono voltare le spalle alle montagne minacciate dal cemento”.