L’Aquila. “Finora non ci sono stati problemi concreti, ma andiamo incontro a un periodo di fobia generale, comprensibile, soprattutto dopo quanto accaduto a Genova”. A parlare è Marco Brocchella, titolare del ristorante La Rupe che dal 1987 si trova sotto al viadotto San Giacomo all’Aquila, a un centinaio di metri dal luogo in cui ieri sono caduti alcuni pezzi di calcestruzzo copriferro staccatisi dalla parte sottostante il tratto dell’A24 che passa sopra al quartiere.
“Non so che dire, c’è tanta amarezza, viviamo una situazione difficile e non solo da aquilani alle prese con la ricostruzione post sisma – spiega ancora – Dovrebbero sicuramente organizzare lavori straordinari a cadenza più regolare, il problema c’è e non è solo l’autostrada, ma anche le buche, la strada dissestata e il ristagno dell’acqua quando piove. Non credo si risolverà tutto in tempi brevi, è qualcosa che ci porteremo dietro, sperando non succeda niente”.
“I calcinacci caduti sono solo un primo allarme – commenta una residente di via della Cisternola, a pochi passi dal punto dove sono caduti i calcinassi – Qui trema tutto, da sempre e chi qui sotto ci passa a piedi, come me, lo sa bene. Sono anni che viviamo nel terrore che l’autostrada possa caderci in testa. A San Giacomo ci sono tanti anziani che escono a piedi, questa città sta diventando veramente pericolosa”.