Chieti. “Sulla vicenda del project financing continua la telenovela iniziata nell’aprile 2014 (si votò rinnovo Coniglio 25 maggio) da parte di questo governo regionale e che oggi si arricchisce di ulteriori tasselli che rendono ancora più grottesca ed evidente la forzatura del presidente D’Alfonso, il quale pretende in tutte le maniere dalla Asl di Chieti di arrivare alla definizione dell’iter burocratico e all’avvio dell’opera”. Questa la denuncia sollevata dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo durante la conferenza stampa di questa mattina, affiancato dal capogruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Chieti Marco D’Ingiullo e dal consigliere comunale e provinciale Emiliano Vitale.
“Ricordiamo come la Giunta regionale – prosegue Febbo – con Delibera 495 del 9 luglio 2018, cioè ben 55 mesi dal deposito della iniziale proposta, ha dichiarato ammissibile la proposta dal raggruppamento conosciuto come Maltauro e affida alla Asl di Chieti di svolgere le procedure per arrivare alla definizione dell’iter tecnico- amministrativo entro il termine di 60 giorni, cioè entro il 7 settembre”.
“Delibera e procedura da me prontamente denunciata il 23 luglio alle Procure della Repubblica di Chieti, Pescara e L’Aquila, nonché alla Corte dei Conti e all’Anac poiché l’iter e le procedure seguite erano e sono totalmente illegittime in quanto la procedura della pubblica utilità del Project doveva essere dichiarata dalla Asl e non dalla Regione come invece è stato fatto”.
“In tutta questa vicenda, potrebbero nascere contenziosi e danni erariali enormi nei confronti della Regione Abruzzo e della stessa Asl che pagheranno gli abruzzesi. Inoltre questa Dgr è viziata all’origine anche da dichiarazioni mendaci infatti si dichiara che viene espresso parere favorevole da parte del direttore del Dipartimento Sanità Angelo Muraglia, ma in realtà non c’è mai stato, manca addirittura la firma”.
“Stessa contestazione si ripete anche per la Dgr 540 del 29.09.2017 sempre su atto inerente il project financing. A questo punto è opportuno chiedersi il perché in due delibere che riguardano un’opera così rilevante manchino pareri favorevoli importanti e imprescindibili come quello del responsabile del dipartimento della Salute della Regione Abruzzo”.
“La Asl di Chieti Lanciano Vasto recepisce la Dgr con la delibera n. 940 del 3 agosto, ma nella stessa non viene indicato il Rup, ossia il responsabile della procedura, mentre invece vengono incaricati due diverse figure, la prima è l’UOC-IPM per indire conferenza di servizio istruttorio e l’altra è quella del Direttore Amministrativo che deve coordinare una serie di procedure. Il primo incaricato è Filippo Manci (Uoc-imp) che aveva già espresso come Rup parere sfavorevole al progetto e per questo arbitrariamente esautorato, mentre l’altra figura è la dott.a Tiziana Petrella, direttore amministrativo”.
“È bene evidenziare però che proprio il direttore amministrativo, proveniente a comando dalla Asl di Pescara, già nel mese di giugno con propria delibera (numero 631 del 11 giugno) assegnava la Uoc Gestione Approvvigionamenti Beni e Servizi ad una figura che ‘non possa essere gestita ad interim’. Con successivo atto (numero 850 del 2 agosto) iniziava la procedura di rientro della dottoressa Petrella presso la Asl di Pescara che si concludeva con la presa d’atto e con le contestuali dimissioni (atto numero 1044 del 31 agosto)”.
“Quindi i vertici della Asl di Chieti erano a conoscenza che la dottoressa Petrella sarebbe rientrata presso la Asl di Pescara ma le hanno ugualmente conferito l’incarico. Una contraddizione negli atti e soprattutto nei fatti: viene incaricata una persona quando è in procinto di lasciare il proprio ruolo. Ad oggi la Asl di Chieti non ha ancora provveduto alla nomina del nuovo direttore amministrativo il quale, prima di avventurarsi nell’accettare un incarico di tale portata, avrà sicuramente necessità di tempi medio lunghi per una valutazione opportuna e magari ‘pericolosa’”.
“Invece, il Rup ancora non viene nominato anche se non ci risultano professionalità diverse e qualificate che possano sostituire l’ing. Manci in tale ruolo. È del tutto evidente che siamo di fronte ad un pasticcio, un caos, forse creato ad arte, una forzatura amministrativa dettato dalla fretta di chiudere il prima possibile un procedimento di Project financing che non doveva neppure iniziare”.
“Nonostante questo caos, determinato da chi si è accanito in questi anni portando avanti questo progetto del nuovo ospedale di Chieti, l’urgenza di costruire un nuovo nosocomio non sembra però esserci. L’urgenza millantata viene definitivamente smentita dai 58 mesi passati inutilmente; ciò che rimane è il mancato inizio dei lavori e sul tavolo rimane solo la proposta avanzata da un altro raggruppamento di imprese che prevede l’intervento antisismico esclusivo solo sulle due palazzine interessate e la manutenzione di un parcheggio che tutti sentono la necessità di realizzare subito”.
“La differenza – concludono Febbo, D’Ingiullo e Vitale – è che nel progetto che piace tanto a D’Alfonso si prevede una spesa di ben 605 milioni di euro dove si impegna l’Ente Regione a rate di 25 milioni di euro per 25 anni, mentre nell’altro project di buon senso solo 40 milioni, tutto qua la differenza che non ci sembra da poco conto”.