Pescara. “La mobilitazione delle città per le periferie va avanti a livello nazionale e locale”. Così il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e l’assessore comunale alle Periferie, Giacomo Cuzzi, dopo la riunione a Roma con l’ Anci e l’audizione in Commissione Bilancio della Camera sulla sospensione dei fondi per le periferie. Gli amministratori del capoluogo adriatico parlano poi di “scorrettezza istituzionale quella di non avere avuto interlocutori governativi alla seduta della Commissione, che è stata lunga e articolata, per rappresentare le ragioni manifestate da tutte le voci dei Comuni”. Con Pescara anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che giudica la situazione “assurda e paradossale frutto di ritorsione e di grave ignoranza nei confronti del mondo dei Comuni. “Confidiamo”, dice, “in un ravvedimento del Parlamento per correggere una vera e propria svista. Noi non siamo una setta, così come ci ha definito un deputato durante l’audizione ma siamo rappresentanti del popolo che vengono eletti; siamo rappresentanti dei cittadini che si aspettavano di avere 1,6 miliardi di lavori già finanziati sul territorio nazionale”.
Oggi a Pescara il sindaco convocherà le associazioni che hanno contribuito alla redazione dei progetti “che mettono insieme opere, manutenzione, progetti di natura sociale, sostenibile e anche culturale”. “Sarà una mobilitazione vasta e trasversale quella dei sindaci italiani”, dicono Alessandrini e Cuzzi, “per difendere i fondi del Bando per le Periferie in vista dell’11 settembre, data in cui verrà discusso in Parlamento il Decreto Milleproroghe con la sospensione di risorse e bando fino al 2020 votata dal Senato”. “Il bando di fatto”, ricordano sindaco e assessore di Pescara, “rappresenta 326 città italiane, di targhe politiche diverse ma unite a difesa delle periferie, come ha sottolineato il presidente Anci Antonio Decaro”.