Lanciano. Ennesima aggressione di un agente della polizia penitenziaria al supercarcere di Lanciano da parte di un detenuto italiano. A denunciare un nuovo episodio, avvenuto giovedì scorso, è Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE che chiede di dotare di taser anche la polizia penitenziaria. Per le contusioni riportate l’assistente capo ha dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale di Lanciano, con prognosi di 6 giorni. L’agente è stato colpito con schiaffi al volto.
“Ogni giorno – spiega Capece – succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre delle carceri italiane. Purtroppo non siamo nuovi ad episodi del genere, soprattutto da quando il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria riserva l’assegnazione al carcere di Lanciano di detenuti sempre più problematici, in particolar modo quelli appartenenti al circuito di media sicurezza. La situazione relativa al personale della Casa Circondariale di Lanciano, sempre in carenza di organico, è stata aggravata dalla riapertura di un reparto chiuso. Siamo stanchi di essere diventati carne da macello, completamente inermi ed osservatori passivi del declino del nostro glorioso Corpo di Polizia”.
“Gli agenti di Polizia Penitenziaria devono andare al lavoro con la garanzia di non essere insultati, offesi o, peggio, aggrediti da una parte di popolazione detenuta che non ha alcun ritegno ad alterare in ogni modo la sicurezza e l’ordine interno”. “E’ mai possibile – conclude Capece – che nessuno, al ministero della giustizia e al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, abbia pensato di introdurre anche per la polizia penitenziaria, per fronteggiare ed impedire aggressioni fisiche e selvagge, strumenti come quelli in uso a polizia di Stato e carabinieri, ossia la pistola taser e lo spray al peperoncino?”.