L’Aquila. Come si muoverà il centrodestra alle prossime elezioni regionali? Quale sarà il nome del candidato alla presidenza abruzzese? Nonostante non si abbia ancora una data precisa circa le votazioni e, nonostante le carte ancora non siano state scoperte, emergono i primi nomi che già stuzzicano gli elettori. Ma andiamo con calma, perché prima di tutto c’è da capire a che gioco giocheranno Lega e Forza Italia, i principali partiti della coalizione in grado di contendersi lo scettro di leader.
Lo scorso dieci agosto fece scalpore la dichiarazione di Giuseppe Bellachioma, deputato e coordinatore regionale della Lega, con la quale, annunciava che il partito guidato da Salvini avrebbe corso da solo in Abruzzo, scindendosi da Forza Italia. Dando a essa una chiave di lettura differente, però, furono in molti a sostenere che la notizia non avesse altro scopo se non quello di testare le reazioni delle opposizioni, con il chiaro intento di confondere loro le acque. Strategia interessante, direbbe qualcuno.
Altri, invece, come Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia, ritennero scellerata l’idea di dividere il centrodestra poiché: “. La nostra idea è quella di proseguire unendo le liste di centrodestra e quelle civiche”, ribadendo la necessità di essere uniti. Dello stesso avviso anche numerosi altri esponenti di Fi, tutti d’accordo nell’affermare che tale scelta avrebbe causato un danno all’intera coalizione, garantendo, di fatto, un importante vantaggio al M5S. Del Pd, nessuna menzione. Chiaro segnale di quale sia l’avversario più temuto.
A cercare di fare da paciere e collante fra i due partiti, ci sarebbe il nome di Gaetano Quagliariello, senatore giunto alla sua quarta legislatura, già eletto nel collegio L’Aquila – Teramo nel 2013 quando militava nel Pdl, e nella scorsa primavera con Noi con L’Italia – Udc. Figura di prestigio istituzionale stimata da ambo le parti e leader carismatico, potrebbe essere il leader di cui il centrodestra abruzzese avrebbe bisogno. Molto conosciuto sul territorio e apprezzato per la sua personalità mai sopra le righe, Quagliariello metterebbe tutti d’accordo. Inoltre, fu proprio lui ad affermare che: “qualora la Lega decidesse di correre da sola, questo rappresenterebbe la fine della coalizione di centrodestra”.
Intanto, mentre ha preso ufficialmente il via il toto candidati, anche gli elettori fanno sentire la propria voce. Su tutti emerge chiara la convinzione che per vincere sarà necessaria unità e collaborazione ma, soprattutto, un’identità ben precisa. Sono in molti, infatti, a sostenere che il modello da prendere ad esempio sia quello che ha portato Pierluigi Biondi alla vittoria a L’Aquila; partiti di sola destra, senza la contaminazione e la fusione di liste civiche o di sinistra, non sempre viste di buon occhio anche se necessarie a portare a casa la vittoria finale.
Federico Falcone