L’Aquila. La città si prepara a vivere la 731ª Perdonanza Celestiniana, il primo Giubileo della storia. L’evento culmine della settimana di celebrazioni sarà l’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, che avverrà il 28 agosto a opera del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede.
Il rito, carico di storia e spiritualità, vedrà il Cardinale battere per tre volte la Porta Santa con il bastone d’ulivo del Getsemani. Il gesto rievoca la concessione dell’indulgenza plenaria, stabilita da Papa Celestino V il 29 agosto 1294 con la Bolla che istituì questo “speciale giubileo di un giorno”. La Bolla, un documento storico di inestimabile valore, è conservata dalla Municipalità aquilana e tornerà a essere custodita nella Torre civica dopo i lavori di restauro.
Un ricco programma tra fede, cultura e dibattito
La settimana della Perdonanza, che prenderà il via il 23 agosto con l’accensione del tripode, non sarà solo un momento religioso, ma un contenitore di eventi culturali e artistici di grande rilevanza.
Tra gli appuntamenti in programma, spicca il Convegno Storico e Pastorale “Il cammino della vita cristiana in un intreccio di Speranza e Pazienza – Celestino V e la cultura del Perdono”, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Aquila.
Nel pomeriggio, alle ore 16:30, l’Auditorium del Parco ospiterà il 3° Summit nazionale “Il Perdono nutre il mondo”, che vedrà la partecipazione di figure di rilievo come la senatrice Maria Stella Gelmini e il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti. L’evento, promosso con il contributo di diverse istituzioni e associazioni locali, sarà aperto dai saluti del sindaco Pierluigi Biondi.
Il messaggio universale di perdono e pace
La Perdonanza, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio immateriale dell’Umanità, si conferma un appello universale alla tolleranza, alla riconciliazione e alla pace. In un’epoca segnata da conflitti globali, da quello in Ucraina fino a Gaza, il messaggio di San Pietro Celestino risuona con forza, invitando a riflettere sulla necessità di far tacere le armi e operare per un’autentica e duratura pace tra i popoli.