Teramo. In provincia di Teramo l’anno scolastico rischia di ripartire con 450 docenti precari. A denunciarlo è la Flc Cgil per la quale l’accordo sui concorsi raggiunto dal Governo a livello nazionale “non risponde all’obiettivo di semplificare la procedura concorsuale e mettere la scuola nelle condizioni di ripartire il prossimo settembre”.
Per il sindacato il nuovo anno rischia infatti di cominciare con oltre 200 mila cattedre scoperte in tutta Italia, di cui oltre 450 in provincia di Teramo), avvicendamento di supplenti e difficoltà per famiglie e alunni. “Ci riserviamo un giudizio preciso solo dopo la lettura del testo che sarà approvato alla Camera entro il 7 giugno “, si legge in una nota del sindacato,”ma da quanto apprendiamo l’accordo raggiunto non snellisce la procedura, perché sostituisce il quiz con una prova scritta a risposte aperte, a cui poi seguiranno formazione e prova orale selettiva, con il risultato che i tempi di espletamento del concorso si allungheranno piuttosto che accorciarsi”. Per questo Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola Rua, Snal Confsal e Gilda Unams hanno unitariamente sottoscritto un manifesto che sintetizza le loro richieste e le loro proposte per la ripartenza della scuola in presenza, in sicurezza.
“Più che negli anni precedenti, si pone l’esigenza di assicurare un ordinato avvio dell’anno scolastico”, conclude la Cgil,”ciò significa avere al 1° di settembre tutto il personale docenti, Ata e dirigente pronto ad assumere servizio in modo certo e stabile. La precarietà del lavoro ha raggiunto nel tempo dimensioni troppo estese, che le difficoltà del momento rendono del tutto insostenibili. Su questi temi nei prossimi giorni la Flc Cgil Teramo terrà assemblee in video conferenza”.