L’AQUILA – ”Improvvisamente, il tema della situazione in cui si trova da anni la riabilitazione territoriale dell’Aquila diventa materia di dibattito politico. E lo diventa nel momento in cui la soluzione, o la possibile soluzione, viene fuori, dopo anni di silenzio da parte di tanti esponenti politici che si dichiarano attenti ai bisogno dei più deboli, come il noto consigliere comunale di opposizione che mi accusa di essere confuso”.
Risponde così Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Confsdal dell’Aquila, al consigliere comunale di L’Aquila Coraggiosa, Simona Giannangeli. Quest’ultima si era chiesta, nei giorni scorsi, polemicamente, cosa si cela dietro la delibera della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila con cui si è stabilito il trasferimento, a cui Giannangeli si oppone fermamente, del Centro di riabilitazione territoriale ex articolo 26 da Collemaggio alla struttura G8 dell’ospedale regionale “San Salvatore”, arrivando a dibattere sugli organi di informazione proprio con Vivarelli, il quale si era esposto in prima persona in favore del trasferimento.
“La risposta è semplicissima e la fornisco io – aveva ribattuto Vivarelli a Giannangeli – visto che sono stato io ad affermare sugli organi di informazione di aver sposato questa causa e di aver contribuito a risolverla nel migliore dei modi dopo tanti anni: non nasconde nulla, a parte la volontà di dare, finalmente, degli spazi idonei ad un importante pezzo della sanità pubblica del nostro territorio, che fino ad oggi è stata costretta in spazi stretti, angusti, fatiscenti e con l’aggravante di trovarsi, purtroppo insieme ad altre strutture sanitarie della nostra città, in una zona, quella di Collemaggio, degradata e pericolosa ed a cui serviranno molti anni prima di essere rimessa a nuovo”.
Giannangeli, nel ribattere, aveva dichiarato, tra l’altro: “Le parole del Vivarelli del sindacato Confsal, in reazione alla mia nota sul trasferimento dell’Uosd di Riabilitazione Territoriale dal complesso di Collemaggio alla struttura denominata G8 presso l’ospedale San Salvatore, contengono un elemento di straordinario rilievo, a me finora sconosciuto. Ovvero, che detto signore abbia ricevuto incarico dai ‘vertici’ della Direzione Generale della Asl 1, probabilmente con tanto di staff, affinchè fosse parte attiva e diligente nell’effettuazione del suddetto trasferimento ed offrire così la soluzione al dramma dei pazienti e delle pazienti abbandonati e privati delle cure che in questi quindici anni si sono recati inutilmente a Collemaggio, anzi gettati per strada. Davvero non ero a conoscenza di questo incarico”.
“Non è facile trovare le forze per spiegare cose ovvie ad una ‘paladina’ della cosiddetta sinistra che per anni non ha fatto assolutamente nulla per gli utenti e per chi lavora in quella struttura che sta tanto a cuore a lei e a pochi altri – tuona Vivarelli –, ma, per il rispetto che nutro nei confronti di chi mi ha chiesto aiuto per risolvere una situazione diventata insostenibile, le trovo. E chiedo al consigliere comunale di opposizione: si è mai preoccupata, ad esempio, di chi, da lavoratrice precaria, ha subìto aggressioni al buio, di sera, in un contesto di degrado, di sporcizia, di spaccio di droga e di prostituzione, oppure di chi da anni è costretto a lavorare in una struttura ridotta ormai a una baracca e di chi la deve frequentare da utente, bambini compresi? La verità è una sola, invece: tutta questa ‘caciara’ – a cui adesso partecipa anche il Partito democratico aquilano che chiede, all’improvviso, una nuova sede – viene fatta solo ed esclusivamente per attaccare il centrodestra sia all’Aquila che a livello regionale. Al centrosinistra di Luciano D’Alfonso e di Massimo Cialente, queste ‘attenzioni’ non le avrebbe mai rivolte, nonostante le loro tante colpe ed i loro molti disastri”.
“Inoltre, al consigliere comunale, a cui annuncio un sopralluogo come si deve a Collemaggio in modo da mostrare a chi non ne è a conoscenza lo stato pietoso in cui si trova un servizio pubblico così importante, faccio notare che nessuno mi ha dato alcun incarico – prosegue Vivarelli –. Semplicemente, le tante richieste di aiuto che mi sono giunte in tempi non sospetti mi hanno portato ad occuparmi di chi, è evidente, ha trovato dalle parti del consigliere comunale di opposizione le ‘porte chiuse’. Probabilmente, lei, come molti altri di centrosinistra e di centrodestra, dimentica tutto e tutti dopo le elezioni. Io, invece, che non voto da venticinque anni, continuo ad occuparmi dei precari come me. Cioè dei più deboli, con una sigla sindacale piccola e bistrattata ma che non si sposta di un millimetro davanti a niente”.
“Insomma, il consigliere comunale di opposizione tira fuori solo adesso tutte queste lamentele, tutte queste domande, a riprova del fatto che a Collemaggio, per lei, andava tutto a meraviglia, per la gioia del direttore della U.O.S.D., altro ‘paladino’ dei più deboli. Peccato che per chi quel luogo lo frequenta, le cose non siano mai state così. E poi, non va bene il G8 dell’ospedale? Nessun problema, può tranquillamente chiedere al sindaco dell’Aquila di mettere a disposizione qualche appartamento, dei quasi disponibili, di cui dispone il Comune, purché ci siano spazi adatti anche per i macchinari, parcheggi e che sia a costo zero, ma mi rendo conto che se da sinistra il massimo che si riesce a proporre per evitare lo spopolamento delle aree interne – mentre si prepara la ‘Grande Pescara’ tanto cara a Luciano D’Alfonso, è l’abolizione del bollo auto, siamo messi malissimo”, conclude Vivarelli.